Lecco, via libera al "quarto ponte"

Dovrà essere realizzato entro le Olimpiadi invernali del 2026 e costerà 22 milioni di euro

Il ponte della Super 36

Il ponte della Super 36

Lecco, 10 ottobre 2021 - Via libera al Quarto ponte di Lecco. Dai consiglieri comunali di Palazzo Bovara l’altra sera è arrivato all’unanimità il nulla osta per il Quarto ponte, o meglio per l’allargamento del Terzo ponte, cioè del viadotto Alessandro Manzoni della Super 36 inaugurato nel 1985 che collega Lecco e Pescate, sopra il breve tratto di fiume Adda tra il lago di Como e il lago di Garlate. Gli altri due sono il ponte Vecchio o ponte Azzone Visconti costruito tra il 1336 e il 1338 e il ponte Nuovo ultimato nel 1955 dedicato al presidente americano John Fitzgerald Kennedy assassinato all’età di 46 anni nel 1963.

Il sindaco Mauro Gattinoni vuole però che si tratti di un vero e proprio ponte completo, a doppio senso di marcia, non di un semplice allargamento con l’aggiunta al Terzo ponte di appena di una corsia da percorrere in una direzione o l’altra a seconda del traffico. Vuole appunto il Quarto ponte. A farsi carico dei costi e della realizzazione della struttura entro e non oltre il 2026 per le Olimpiadi invernale di Milano e Cortina che si svolgeranno anche in Valtellina saranno i tecnici di Anas. Si prevede una spesa di 22 milioni di euro, ma soprattutto si prevedono molti disagi durante i lavori per gli automobilisti in transito e per chi lì attorno abita e lavora. Il tempo stringe e ci sono solo sei mesi per mettere a punto il progetto completo.

«L’opera non potrà considerarsi conclusa se oltre alla nuova corsia in entrata a Lecco non ci sarà anche una corsia gemella in uscita", puntualizza il primo cittadino, che vuole approfittare del nuovo ponte per risolvere non solo le criticità viabilistiche che quotidianamente paralizzano Pescate, ma anche quelle che attanagliano la città che amministra ad esempio durante le sere dei week end per il traffico da rientro dalla montagna e dal lago, scatenate tutte dalla "strettoia" del Terzo ponte con i suoi svincoli e innesti. Ci sono pure altre questioni di da definire, tra cui l’accesso alla piazzola dell’elisoccorso attigua alla sede del Soccorso alpino e al Centro sportivo comunale del Bione, la soppressione di parecchi parcheggi, il trasferimento dell’area ecologica che diventerà area di cantiere e la rinaturalizzazione della foce del torrente Bione, tutte criticità vincolanti scritte nero su bianco.