Pronto soccorso Sos dagli infermieri

Il personale chiede riposi e ferie dopo la lunga pandemia

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di Daniele De Salvo

Gli angeli azzurri del Covid sono stremati, ma non possono ancora riposare. Al Pronto soccorso dell’ospedale di Merate mancano rinforzi e sostituti che permettano ai 28 infermieri di staccare, tirare il fiato, godersi le meritate e dovute ferie. Qualche rimpiazzo è stato reclutato, ma i nuovi assunti sono durati poco, perché dopo alcune settimane se ne sono andati.

L’ennesima nuova ondata di epidemia in corsia inoltre sta aggravando ulteriormente la situazione e le poche ferie inizialmente concesse sono state cancellate. Di nuovo, come ormai succede regolarmente da quando è deflagrata l’emergenza sanitaria. "Esprimiamo il notevole disagio che ormai da anni affrontiamo per la la mancanza cronica di personale e il turnover continuo. Nel periodo pandemico abbiamo mostrato tutta la nostra volontà e disponibilità, ma ora siamo stanchi – si legge in una lettera firmata all’unanimità da tutti gli infermieri del reparto d’urgenza del San Leopoldo Mandic -. Ad agosto ci è stato richiesto di programmare le ferie del periodo autunnale da ottobre a gennaio. Ad oggi, nonostante non sia pervenuta alcuna comunicazione ufficiale che sospenda le ferie, ci vediamo rifiutate le nostre richieste. Molti di noi non hanno ancora esaurito le ferie arretrate del 2021. Chiediamo una pronta risposta, ma soprattutto una doverosa e rapida presa in carica della nostra situazione".

Il rischio è il "bornout", cioè l’esaurimento psichico e fisico. La missiva, che è un appello d’aiuto, è stata inoltrata a tutti affinché almeno uno dei destinatari si occupi finalmente degli eroi del Covid che hanno salvato e curato pazienti in condizioni estreme a rischio di contagiarsi, come è successo per tanti: il direttore generale dell’Asst di lecco Paolo Favini, gli altri manager e dirigenti della sanità pubblica lecchese, i sindacalisti che li rappresentano. Gli infermieri del Pronto soccorso di Merate non sono gli unici a non poterne più ma a non poter mollare: i 2mila dipendenti non medici dell’Asst di Lecco – dottori esclusi quindi - hanno 45.500 giorni di ferie arretrate da smaltire, cioè una media di 22 a testa, e 158mila ore di straordinario da recuperare del 2021, più quelle di quest’anno.