Paderno, il Naviglio di Leonardo da Vinci può tornare a splendere

Presentato lo studio di fattibilità per la valorizzazione dell’antica via d’acqua che portava verso Milano

Il naviglio a Paderno d'Adda

Il naviglio a Paderno d'Adda

Paderno d'Adda - Si può fare. Il Naviglio di Paderno d’Adda può tornare al suo antico splendore, così come lo aveva immaginato nel XVI secolo il genio di Leonardo da Vinci e come poi fu realizzato solo a partire dal 1700. Lo studio di fattibilità per la valorizzazione dell’antica via d’acqua che era parte determinante del collegamento tra il lago di Como e Milano è stato presentato ai sindaci e agli amministratori locali di Paderno d’Adda e Cornate e ai vertici del Parco Adda Nord Parco Adda Nord.

È stato realizzato dai tecnici del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi, grazie a un finanziamento dal Pirellone di 70mila euro ottenuto dal consigliere Alessandro Corbetta. Dalle analisi è emerso che i 2 chilometri e mezzo di canale tra Paderno e Cornate perdono acqua e devono essere completamente impermeabilizzati di nuovo. Anche le chiuse, le paratie e gli ingranaggi che le azionano sono da sostituire. Si tratterebbe insomma di un intervento massiccio e parecchio costoso. "Però si può realizzare e c’è anzi molto interesse, perché permetterebbe di recuperare un’opera straordinaria con ricadute importanti a livello turistico, economico e occupazionale", commenta con ottimismo il sindaco di Paderno Giampaolo Torchio.

Ora comincia il difficile: elaborare un piano complessivo e trovare le risorse: "Adesso ognuno di noi in base al proprio compito deve fare la propria parte per cercare di tradurre in realtà un sogno fattibile", conferma il primo cittadino. Per cominciare verranno comunque eseguiti almeno lavori di manutenzione minimi per evitare che il Naviglio, rimasto in funzione fino al 1930, venga ulteriormente e irrimediabilmente compromesso. Quando non esistevano le strade provinciali e nemmeno le statali e le ferrovie dovevano ancora essere costruite, da lì passavano convogli di decine di chiatte cariche di tonnellate di merci. Le barche venivano spinte a remi, oppure trainate da cavalli dalla riva.

Delle conche e gli sbarramenti del Naviglio resta ben poco, sebbene almeno gli elementi principali siano ancora apprezzabili lungo l’alzaia che attraversa uno dei tratti più suggestivi della valle dell’Adda e porta verso lo Stallazzo, antico punto di ristoro per i cavalli che tiravano le barche, e il Santuario della Rocchetto. L’unico tratto dove scorre l’acqua serve per alimentare una centrale idroelettrica. Quando era in funzione il complesso sistema idraulico permetteva di superare un dislivello di 27 metri.