Lecco, 24 settembre 2020 - La giustizia non si ferma, anche se il reato è di lieve entità ed è già stato risarcito. È quanto accade a Lecco, a un imprenditore di spicco, Lorenzo Riva, che ricopre la carica di presidente dell’azienda Electro Adda che produce motori elettrici con sede a Brivio (Lecco), e ricopre anche la carica di numero uno di Confindustria Lecco. Non ha versato l’accisa per un valore di 170 euro su fusti di olio lubrificante acquistati da un’azienda tedesca. I fatti: l’8 febbraio 2018 l’Agenzia delle Dogane di Como accertò il "mancato pagamento dell’accisa su olii lubrificanti acquistati dall’azienda tra il 2013 e il 2017 in Germania", inviò una contestazione formale all’azienda.
L’Electro Adda rispose il 28 febbraio ammettendo l’errore e quindici giorni dopo sanò il debito pagando un bollettino di 413,36 euro, corrispondenti ai 170 euro non versati e alla sanzione in aggiunta. Tutto sembrava finito, invece la giustizia – come previsto dalla legge – non si è fermata e dopo la segnalazione dell’Agenzia delle Dogane, la Procura di Lecco con il Pm Paolo Del Grosso ha aperto d’ufficio un’indagine e ora il presidente dell’azienda brianzola è finito a giudizio. Ieri – in apertura del processo celebrato in Tribunale a Lecco – sono stati ricostruiti i fatti da Claudio Barbieri, funzionario dell’Agenzia delle Dogane che ha riferito della disponibilità dell’azienda a collaborare. "Non era nostro intento omettere il versamento dell’accisa", hanno ammesso davanti al giudice due impiegati dell’ufficio acquisti della ditta.
" Subito - hanno aggiunto – abbiamo chiarito la questione e riparato al danno". Ma la giustizia fa il suo corso, non si ferma e il 2 dicembre davanti al giudice ci sarà l’imprenditore. Al termine rimarrà una certezza: il processo costerà più dei 413,36 euro versati allo Stato dall’azienda brianzola e ancora più dei 170 euro non versati inizialmente.