Portò Sanremo sull’altare Don Matteo lascia la tonaca

Era diventato virale con la cover di “Brividi”. "Mormorii e maledicenze fanno male"

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di Federica Pacella

Un anno fa era diventato famoso, o meglio virale, per un’omelia in cui aveva re-intrepretato in chiave cristiana le tre canzoni finaliste del festival di Sanremo, citando “Brividi“ e le canzoni di Elisa e Gianni Morandi. Le sue parole avevano destato curiosità oltre i confini della parrocchia di Lonato, a cui era stato assegnato nel 2013, rendendolo popolare sul web e ricercato dai media anche a livello nazionale. Inevitabile, quindi, che altrettanto interesse suscitasse la notizia dell’addio al sacerdozio del don “sanremese“, non si sa temporaneamente o definitivamente. La comunicazione è arrivata durante la celebrazione eucaristica da don Damiano Fiorio, parroco fino a qui insieme a don Matteo e a don Alessandro Turrina. "È tempo di una comunicazione importante — ha detto don Fiorio ai fedeli —. Per fare chiarezza, perché i mormorii e le maldicenze fanno male, leggo questa comunicazione: dopo aver accolto i nuovi parroci e averli aiutati nell’inserimento nella comunità, don Matteo termina il suo servizio pastorale a Lonato e Campagna. In accordo con il vescovo della Diocesi di Verona, dopo un cammino di discernimento, don Matteo sospende il suo ministero per la scelta libera del suo futuro. Siamo grati per ciò che ha donato, e auguriamo a lui un buon cammino". Poche parole, che sembrano sancire la fine del sacerdozio per don Matteo, 39 anni, veronese di origine, che, al di là della famosa omelia, aveva imparato ad usare il web come strumento per raggiungere, ad esempio, i più giovani, con un linguaggio a loro più vicino.

Sul canale YouTube della parrocchia di Lonato (dove sono pubblicate anche le messe), i suoi video dedicati ad Avvento, Quaresima ed altre festività importanti per la cristianità hanno migliaia di visualizzazioni. Sulla sospensione del suo ministero, ieri dalla parrocchia non sono arrivate ulteriori spiegazioni, in quanto "ciò che doveva essere comunicato è stato già detto". La notizia ha sorpreso molti parrocchiani anche se qualche segnale lo si poteva forse cogliere nelle parole dell’omelia del 15 gennaio (in cui don Matteo, parlando del "cuore triste di quelli che spettegolano sempre, giudicano e calunniano", diceva che "la crisi non deve farti paura" e che "a volte scappi da te stesso perché hai paura. Paura di prenderti in mano sul serio, di fare scelte importanti forti, anche se destabilizzeranno quelli che hai attorno, anche se deluderai gli altri: ma tu sei chiamato ad essere te stesso, vero e libero".