Lecco, porte aperte: mille profughi accolti

L’ospitalità per lo più nelle abitazioni dei privati della provincia. Il presidente del Distretto: "Siate generosi, per quanto possibile"

L'accoglienza dei profughi

L'accoglienza dei profughi

 

Lecco, 22 aprile 2022 - Gli ucraini continuano a scappare dalla guerra nel loro Paese e i lecchesi continuano ad aprire loro le porte di casa per accoglierli. Sono quasi mille i profughi dell’Ucraina ospitati in provincia di Lecco: sono 997, oltre 300 in più dei 666 di fine marzo. Sono soprattutto mamme con bambini, solo in alcuni casi entrambi i genitori con i figli, perché gli ucraini maggiorenni non possono espatriare. Gli uomini single sono infatti solo 13, mentre le donne da sole 111. Bambini, ragazzini e adolescenti tra i 6 e i 16 anni sono invece 298: i più piccoli e chi è in età da istruzione dell’obbligo sono stati inseriti nelle classi degli istituti scolastici del territorio, i più grandicelli, per quanto possibile, frequentano le lezioni a distanza in dad.

Tra i quasi mille profughi ucraini ci sono pure 48 minori non accompagnati, arrivati in Italia senza familiari o parenti, affidati ad altri connazionali oppure a italiani che magari in passato li avevano già ospitati durante soggiorni terapeutici. Al momento sono state presentate in questura 622 richieste di permesso di soggiorno per protezione temporanea, ma sono stati già prenotati molti altri appuntamenti per ottenere asilo politico. La stragrande maggioranza, se non la quasi totalità di tutti gli ucraini, sono accolti da privati, in abitazioni private, messe a disposizione gratuitamente oppure condivise direttamente con loro.

Hanno inoltre spalancato canoniche e oratori pure alcuni parroci e sacerdoti, come a Barzago, Colico, Olgiate Molgora e a Lecco i guanelliani. Anche diversi proprietari di B&B e di altre piccole strutture ricettive non si stanno certo tirando indietro, ad esempio a Lecco. A Merate invece 9 ucraini sono ospiti dei ricercatori e degli astrofisici dell’Inaf all’Osservatorio astronomico di Brera, mentre a Missaglia, Nibionno e Verderio diversi profughi si trovano in centri gestiti da operatori di cooperative sociali e onlus.

La solidarietà attraversa l’intera provincia, i profughi dell’Ucraina hanno trovato un posto dove stare in 67 degli 88 comuni lecchesi. "Rinnovo il ringraziamento ai cittadini, alle famiglie e ai vari enti per quanto stanno facendo – commenta Guido Agostoni, presidente del Distretto di Lecco –. E ancora una volta un appello a tutti, ciascuno per quanto possibile, a voler essere generosi".