Ponte crollato sulla 36 ad Annone Brianza: a un anno dal dramma nessuna vittima risarcita

Indagini ancora in corso

L’auto in cui ha perso  la vita Claudio Bertini, l’unica vittima  del crollo del ponte di Annone: nessuna  delle persone coinvolte è stata risarcita

L’auto in cui ha perso la vita Claudio Bertini, l’unica vittima del crollo del ponte di Annone: nessuna delle persone coinvolte è stata risarcita

Annone Brianza (Lecco), 20 novembre 2017 - Non hanno ancora ricevuto un centesimo di risarcimento. Sono i sopravvissuti del disastro del cavalcavia di Annone Brianza. Nonostante sia ormai trascorsi più di dodici mesi dal crollo del ponte sulla Superstrada Milano – Lecco nessuno di loro ha potuto incassare nemmeno in parte gli indennizzi assicurativi, perché le indagini sono in corso e, sino a quando non verranno accertati responsabili e colpevoli, non è possibile stabilire a chi tocchi pagare, se ai funzionari di Anas piuttosto che ai tecnici dell’amministrazione provinciale. «Niente, non ho visto un becco di un quattrino», ha confermato in occasione della cerimonia per ricordare l’anniversario della tragedia Roberto Colombo, 36enne di Cesana Brianza, la cui Fiat Grande Punto è stata travolta dal viadotto che gli è franato addosso. Nella sua stessa situazione si trova anche un 49enne di Mandello del Lario, che era al volante della sua Volkswagen Golf plus insieme alla moglie di un anno più grande e alla figlia 13enne quando il cavalcavia su cui stavano passando ha ceduto di schianto. Stessa sorte è al momento riservata pure al conducente del tir sotto il cui peso si è innescato il disastro, un camionista romeno di 38 anni.

E poi ci sono gli eredi di Claudio Bertini, il 68enne di Civate unica vittima del cedimento del gigante dai piedi d’argilla. «Da quanto mi hanno riferito a nessuno di loro è stato riconosciuto nulla – spiega il sindaco di Annone Patrizio Sidoti -. Fino a quando non verrà emessa una sentenza non è possibile stabilire a chi tocca risarcire le persone coinvolte». I tempi per giungere a un pronunciamento sembrano tra l’altro destinati ad allungarsi, anche perché il sostituto procuratore che si sta occupando del caso è stato assegnato al tribunale di Bergamo. Inoltre è facile prevedere che tra perizie, controperizie, ricorsi e appelli le vertenze penali e civili dureranno anni e anni. «Credo che alla fine sarà colpa di tutti che è come dire che sarà colpa di nessuno - azzarda il primo cittadino -. Spero proprio di sbagliarmi e che così non accada, ma temo che nessuno andrà in prigione per quello che è successo e nessuno pagherà».