Ponti, a rischio anche quello di Brivio

Vertice fra sindaci per trovare soluzioni al rischio collasso nei trasporti

La circolazione è interrotta sul ponte di Paderno e si vuole evitare un affaticamento a quello di Brivio

La circolazione è interrotta sul ponte di Paderno e si vuole evitare un affaticamento a quello di Brivio

Paderno d'Adda (Lecco), 18 settembre 2018 - Se il ponte tra Paderno d’Adda e Calusco rischia di collassare sotto il proprio imponente peso e i suoi 130 anni, oltre che del passaggio quotidiano di quasi 60mila persone o in treno o in auto e per questo è stato completamente chiuso, anche quello tra Brivio e Cisano, unica alternativa al San Michele, non è messo molto meglio. Nel 2017 ha compiuto un secolo e il viadotto figura nell’elenco delle opere provinciali su cui risulta necessario intervenire urgentemente, altrimenti il pericolo più che concreto è quello che venga chiuso anch’esso. L’ulteriore sovraccarico dovuto all’aumento di traffico per il blocco della circolazione sul San Michele rischia quindi solo di accelerare il peggioramento della situazione. Per questo i sindaci di Paderno, Brivio, Robbiate, Imbersago, Verderio e Merate, che ieri hanno incontrato il prefetto di Lecco, il questore, i vertici di carabinieri e Polizia stradale e i rappresentanti di Rfi per valutare contromisure alla disastrosa situazione viabilistica tra la Brianza e l’Isola bergamasca, hanno chiesto e ottenuto che il divieto di transito attuale ai mezzi da 52 tonnellate di stazza venga abbassato ulteriormente a 44, sia per consentire un passaggio più agevole e veloce dei bus sostitutivi dei treni, sia per non stressare troppo la struttura e scongiurare il peggio, poiché la chiusura anche del ponte di Brivio significherebbe una catastrofe per il territorio.

I primi cittadini si sono inoltre presi un paio di giorni di tempo per studiare altri accorgimenti: "Si è stabilito che mercoledì ci riuniremo nuovamente, ma in sala consiliare a Merate, per valutare gli impatti sulla viabilità locale e per l’individuazione dei percorsi più idonei", annunciano in un comunicato congiunto. Oltre agli amministratori locali si stanno muovendo pure i politici da Roma, tra cui l’ex ministro di Infrastrutture e Trasporti del centrodestra Maurizio Lupi di “Noi per l’Italia”, eletto nel collegio uninominale della zona Meratese e Bergamasca che venerdì affronterà la questione direttamente con l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile. "Come rappresentate di questo territorio in Parlamento sento tutta la responsabilità perché si dia quanto prima una soluzione ai gravi disagi che si sono creati con la chiusura del ponte di San Michele, uno snodo fondamentale per il collegamento tra la provincia di Lecco e quella di Bergamo – spiega in una nota -. Ho già contattato l’amministratore delegato di Rfi chiedendogli di predisporre un dossier tecnico che risponda alle due questioni principali: risorse e tempi per la riapertura del ponte e, nel frattempo, le soluzioni viarie alternative sia per il traffico stradale sia per quello ferroviario".