Ponte sull'Adda chiuso: dopo un mese ancora nessun intervento

Sale la rabbia di cittadini, pendolari e amministratori. Autorizzazioni non ancora rilasciate

Il ponte chiuso

Il ponte chiuso

Paderno d'Adda - 15 ottobre 2018 - Il ponte San Michele tra Paderno e Calusco è completamente chiuso al traffico da un mese esatto. I tecnici di Rfi hanno dichiarato la serrata totale ai pendolari della linea Milano – Bergamo via Carnate e agli automobilisti della Sp 54 che sull’altra sponda dell’Adda diventa Sp 166 allo scozzare della mezzanotte di sabato 15 settembre. Le oltre 50mila persone che quotidianamente attraversavano in treno o in auto lo storico viadotto realizzato a tempo di record tra il 1887 e il 1889, candidato a diventare patrimonio dell’umanità, hanno perso uno dei pochi e principali collegamenti tra le province di Lecco e di Bergamo. Era stato annunciato che i lavori sarebbero partiti in poche settimane, una volta concesse tutte le autorizzazioni previste.

A distanza di trenta giorni dalla chiusura della «tour Eiffel della Brianza», nonostante l’intervento fosse stato preventivato e programmato da parecchio, le autorizzazioni non sono tuttavia state rilasciate e i lavori non sono cominciati né si sa quando inizieranno. «Come amministrazione comunale di Paderno non abbiamo nemmeno ricevuto ufficialmente ancora i progetti definitivi dell’intervento – rivela il primo cittadino Renzo Rotta -. Li hanno inviati a Calusco, ma a noi no, ho dovuto chiederli io al “collega” di Calusco». La prima riunione tecnica per esaminare le tavole è stata inoltre convocata solo per venerdì al Pirellone: «Avrebbero potuto riunirci già domani, per guadagnare – prosegue Renzo Rotta -. Ci saremo noi sindaci, naturalmente i vertici di Rfi, i delegati di Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato, Trenord, Parco Adda Nord, Aipo che è l’Agenzia interregionale per il fiume Po, Soprintendenza dei Beni culturali e i rappresentanti di molti altri enti».

Sono in molti infatti coloro che possono dire la loro e reclamare eventualmente modifiche e accorgimenti, si tratta di un’opera complessa e il cantiere verrà allestito all’interno di un territorio unico in cui scorre uno dei principali corsi d’acqua lombardi. «Viviamo in una delle aree più produttive e ricche d’Italia, ma siamo trattati peggio di Cenerentola», commenta laconico Giovanni Ghislandi, sindaco di Imbersago, ormai assediata dal traffico verso e dal ponte di Brivio, unica alternativa al San Michele.