Polo da smantellare I dipendenti Riello incrociano le braccia

Lecco, fumata grigia dopo il tavolo tra azienda e sindacati

Migration

di Daniele De Salvo

Non c’è condizionatore né caldaia che tenga. Nonostante l’aria mite sul lago, il clima alla Riello di Lecco è pessimo. Gli americani della Carrier Global Corporation, che dal 2015 sono i proprietari dell’italianissima società di impianti di riscaldamento e climatizzazione, nell’anno dell’ecobonus che ha fatto impennare vendite e affari, hanno deciso di smantellare il polo di Belledo e trasferirlo nella futura nuova sede di Villasanta. Per i 140 dipendenti che a Lecco lavorano significa 80 chilometri e due ore di strada tra andata e ritorno al giorno; per i lecchesi invece è la perdita di ulteriori posti di lavoro e di un centro di ricerca. Per questo ieri i colletti bianchi e i ricercatori direttamente interessati dall’operazione hanno incrociato le braccia per quattro ore, mentre i loro rappresentanti sindacali si sono chiusi dentro un ufficio del palazzo della Provincia con la presidente Alessandra Hofmann, il sindaco Mauro Gattinoni e i delegati della multinazionale che hanno acquisito pure Beretta e Toshiba per trovare una soluzione.

Il summit si è chiuso però con una fumata grigia, se non proprio nera, di certo non bianca. "Sono state formulate alcune proposte interessanti", spiega Giuseppe Cantatore della Cgil, che ha provato a fare leva sulla presenza a Lecco del Politecnico e delle opportunità offerte sia dalle Olimpiadi invernali del 2026 sia dal progetto di teleriscaldamento in città. "Ormai è tardi – spegne però i facili entusiasmi Enrico Azzaro della Uilm -. L’unica consolazione è che si resta in Lombardia". Al tavolo anche Pier Giuliano Capelli della Cisl. La riunione è stata comunque riaggiornata. Alla Riello nello stabilimento di via Rirorgimento a Lecco un tempo lavoravano fino a 400 persone, ma tra la sede lecchese e quella di Morbegno negli ultimi lustri sono stati bruciati 600 posto di lavoro.