Paderno d’Adda (Lecco) - Dopo tante parole e promesse è arrivato finalmente il tempo dei fatti anche per il ponte San Michele che oggi a mezzogiorno conoscerà il suo destino. Scade alle 12 il termine per la presentazione delle offerte per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori dell’infrastruttura chiusa alla fine dell’estate. Committente è Rfi e l’importo dei lavori non dovrà superare i 17 milioni e 132mila euro, ma tra le offerte si attendono anche considerevoli riduzioni a base d’asta. Un percorso delicato su cui vigileranno Rfi, Regione e anche i sindaci dei Comuni del Meratese particolarmente penalizzati dalla chiusura dell’infrastruttura.
Ma se il caso del San Michele è il più eclatante non mancano, in provincia di Lecco, altre situazioni delicate emerse anche nell’ultima assemblea tra i sindaci del territorio e il nuovo presidente della Provincia, Claudio Usuelli. È il caso del ponte di Osnago, un cavalcavia ferroviario che il Comune ha ereditato dalla Provincia 15 anni fa e sul quale, per evitare pericoli, è stato rivisto al ribasso il limite di portata.
«È chiaro che sosterremo i costi della sua messa in sicurezza – sottolinea il sindaco, Paolo Brivio – ma chiediamo alla Provincia di provvedere in futuro a un monitoraggio dello stato di salute dei ponti. Il rischio è che questa diventi un’emergenza sempre più rilevante nei prossimi anni». A rincarare la dose il sindaco di Paderno d’Adda, Renzo Rota. «I ponti non sono solo quelli comunali, né quelli provinciali, dobbiamo considerare i collegamenti tra il Lecchese, il Milanese e la provincia di Bergamo. C’è il nostro San Michele che ha le difficoltà che tutti conosciamo, ma anche il ponte di Brivio è in cattive condizioni e poi c’è quello di Trezzo. Ci manca una nuova infrastruttura».