Nuovo Ponte di San Michele: è il tempo della progettazione

Paderno d’Adda, arrivano le offerte per la progettazione esecutiva del collegamento sull'Adda chiuso ormai da cinque mesi

L'accesso al ponte San Michele sbarrato dalla fine dell'estate

L'accesso al ponte San Michele sbarrato dalla fine dell'estate

Paderno d’Adda (Lecco) - Dopo tante parole e promesse è arrivato finalmente il tempo dei fatti anche per il ponte San Michele che oggi a mezzogiorno conoscerà il suo destino. Scade alle 12 il termine per la presentazione delle offerte per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori dell’infrastruttura chiusa alla fine dell’estate. Committente è Rfi e l’importo dei lavori non dovrà superare i 17 milioni e 132mila euro, ma tra le offerte si attendono anche considerevoli riduzioni a base d’asta. Un percorso delicato su cui vigileranno Rfi, Regione e anche i sindaci dei Comuni del Meratese particolarmente penalizzati dalla chiusura dell’infrastruttura.

Ma se il caso del San Michele è il più eclatante non mancano, in provincia di Lecco, altre situazioni delicate emerse anche nell’ultima assemblea tra i sindaci del territorio e il nuovo presidente della Provincia, Claudio Usuelli. È il caso del ponte di Osnago, un cavalcavia ferroviario che il Comune ha ereditato dalla Provincia 15 anni fa e sul quale, per evitare pericoli, è stato rivisto al ribasso il limite di portata.

«È chiaro che sosterremo i costi della sua messa in sicurezza – sottolinea il sindaco, Paolo Brivio – ma chiediamo alla Provincia di provvedere in futuro a un monitoraggio dello stato di salute dei ponti. Il rischio è che questa diventi un’emergenza sempre più rilevante nei prossimi anni». A rincarare la dose il sindaco di Paderno d’Adda, Renzo Rota. «I ponti non sono solo quelli comunali, né quelli provinciali, dobbiamo considerare i collegamenti tra il Lecchese, il Milanese e la provincia di Bergamo. C’è il nostro San Michele che ha le difficoltà che tutti conosciamo, ma anche il ponte di Brivio è in cattive condizioni e poi c’è quello di Trezzo. Ci manca una nuova infrastruttura».