Paderno d'Adda, ponte da riaprire: "Intanto dateci più treni"

Diktat dei pendolari ai politici impegnati sul fronte

Chiuso il ponte di Paderno d'Adda

Chiuso il ponte di Paderno d'Adda

Lecco, 17 dicembre 2018 - Non sarà un nuovo ponte, per il quale non esistono progetti e soprattutto non ci sono fondi a disposizione, ma il rafforzamento dei collegamenti ferroviari a rendere un po’ più sopportabile la chiusura del San Michele. Non hanno dubbi i pendolari della sponda lecchese e di quella bergamasca che nei giorni scorsi hanno approfittato della visita del Ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli, per ribadire la loro richiesta.

«Il ministro ha anticipato a me e a Stefano Lorenzi, del Comitato pendolari bergamaschi che entrerà presto in servizio un nuovo treno nella tratta Bergamo-Milano via Pioltello – spiega Francesco Ninno, del Comitato pendolari meratese – Da parte nostra lo abbiamo sollecitato a farsi portavoce nei confronti di Trenord affinché la Lecco-Carnate-Milano sia rafforzata e attrezzata per reggere il maggior flusso di pendolari che dopo la chiusura del ponte prendono questa linea». ù

I pendolari chiedono risposte immediate e non intendono fare sconti alla politica che si è impegnata a vigilare sulla riapertura del ponte. Lo stesso ministro ha parlato del San Michele come di una «priorità nazionale», ma in tanti non hanno potuto fare a meno di notare che in oltre tre mesi di chiusura poco o nulla è stato fatto. Si spera che un’accelerazione possa arrivare con la nomina del commissario straordinario, l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile. Una scelta «bizzarra» come hanno fatto notare i comitati dei pendolari visto che Rfi è responsabile delle mancate manutenzioni che poi hanno portato alla chiusura del ponte. Non abbasserà la guardia neanche il presidente Attilio Fontana, convinto che il ministro Toninelli non potrà cavarsela «concedendo tre treni vecchi da destinare all’unica linea attiva tra Milano e Bergamo. La Lombardia merita molto di più».