Paderno d'Adda, ponte chiuso: due province spezzate

Il ponte sbarrato cambia tutto tra bus sostitutivi e percorsi alternativi. TUTTE LE INFORMAZIONI

Disagi in vista a Paderno per la chiusura del ponte

Disagi in vista a Paderno per la chiusura del ponte

Paderno d'Adda (Milano), 16 settembre 2018 - Ogni giorno il ponte San Michele tra Paderno d’Adda e Calusco è attraversato da 60mila pendolari tra passeggeri dei treni e automobilisti. O meglio: era attraversato. Dall’altra sera a mezzanotte è stato infatti completamente chiuso al transito dai tecnici di Rfi, l’ente proprietario dell’opera, perché i sismografi e gli accelerometri per monitorare frequenze e oscillazioni della mastodontica infrastruttura hanno rivelato vibrazioni anomale pericolose che potrebbero comprometterne la stabilità fino a provocarne il crollo. Il fiume Adda sottostante che segna il confine tra le provincie di Lecco e di Bergamo è così diventato una sorta di linea del Piave, con reti metalliche e new jersey a mo’ di cortina di ferro che sbarrano a chiunque il passaggio.

La riapertura? Sui tempi non c’è certezza. «Sono necessari urgenti e improcrastinabili interventi di manutenzione straordinaria – si limitano a comunicare da Rfi –. Il piano, già definito da tempo, prevede una durata dei lavori di circa due anni». La data di inizio dei lavori però non è stata definita, non sono pronti nemmeno i progetti esecutivi, tanto meno è stata bandita la gara d’appalto. Al momento di certi ci sono solo i 20 milioni di euro stanziati per il consolidamento. Ieri si è svolta una riunione in Prefettura a Bergamo tra enti locali, forze dell’ordine e vigili del fuoco per fare il punto della situazione. 

Chi utilizza i treni della Milano – Bergamo via Carnate è invitato a «utilizzare i collegamenti alternativi via Treviglio spiegano da Trenord – mentre i collegamenti tra le stazioni di Calusco e Paderno sono garantiti con bus-navetta». Si stima tuttavia che il viaggio non duri meno di tre quarti d’ora. Gli automobilisti invece o passano dal ponte di Brivio, che dista una dozzina di chilometri e venti minuti di strada, o da quello di Trezzo, che è ancora più lontano. Sarà intensificata la presenza sulle strade delle forze dell’ordine. I sindaci hanno chiesto di valutare la possibilità di riaprire la strada almeno ai pedoni e alle bici