Paderno d'Adda, il ponte ritorna insieme alla scuola

Nel giorno della ripresa delle lezioni degli studenti il San Michele riapre ai treni a due anni esatti dalla chiusura

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di Daniele De Salvo

La mattina di lunedì prossimo, giusto in tempo per il suono della prima campanella di ripresa delle lezioni in classe, a due anni esatti dalla chiusura scattata nel pomeriggio del 14 settembre 2018, i treni torneranno a calcare il San Michele. "Il ponte sarà riaperto al traffico ferroviario il 14 settembre 2020, come annunciato dall’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile nonché commissario per gli interventi di manutenzione straordinaria", confermato da Rete ferroviaria italiana. I lavori, costati 21 milioni di euro, proseguono a ritmi serrati e probabilmente continueranno anche dopo per terminare la ristrutturazione e il consolidamento dello storico viadotto costruito tra il 1887 e il 1889 che costituisce il principale collegamento tra le province di Lecco e di Bergamo ed è candidato a diventare patrimonio dell’umanità.

I convogli per cominciare marceranno come prima della chiusura e dell’intervento di restyling ad una velocità massima di 15 chilometri orari mentre gli automobilisti sul piano viario soprastante (già riaperto l’8 novembre scorso) non possono varcare i 20 all’ora né potranno transitare in contemporanea con i treni. Verosimilmente però in un futuro non troppo lontano pendolari in carrozza sulla parte inferiore del capolavoro di ingegneria industriale e automobilisti sul livello superiore potranno valicare il ponte contestualmente, come sollecitato in una lettera datata 24 agosto dal consigliere provinciale bergamasco e assessore ai Lavori pubblici di Calusco, Massimo Cocchi anche per l’ingente investimento e dei lunghi lavori. "La chiusura al traffico veicolare durante passaggio dei treni causerebbe un peggioramento della situazione di fatto in essere prima dell’effettuazione dei lavori con interminabili code nei centri abitati di Calusco e di Paderno d’Adda, con aggravio dei tempi di percorrenza e, quindi, dell’inquinamento", spiega lui in una lettera datata 24 agosto, anche alla luce dell’ingente investimento e dei lunghi lavori.

"Dopo la riapertura al traffico ferroviario sono previsti l’analisi specializzata dei risultati del sistema di monitoraggio definitivo, l’esito completo delle prove e delle indagini sui materiali e i necessari ulteriori approfondimenti del caso – si legge infatti nella lettera di risposta ricevuta solo ieri a firma del direttore di Rfi Lombardia, Luca Cavicchioli che annuncia la disponibilità modificare almeno in parte limiti e prescrizioni -. Una volta completate tali attività potrà essere organizzato un incontro sulle modalità e sui limiti di utilizzo dell’opera e valutare la richiesta di traffico contemporaneo sul ponte".