Rischia di morire per un osso di coniglio bloccato in gola: 69enne salvata a Merate

Alla signora è andato di traverso un ossicino del coniglio che aveva cucinato per il pranzo della domenica

Ospedale Mandic

Ospedale Mandic

Merate (Lecco), 15 febbraio 2023 – Ha rischiato di morire per un ossicino di coniglio che ha cucinato in pentola e che le si è conficcato in gola. Non è la trama di un remake in stile horror del cartone "La maledizione del coniglio mannaro". E' successo veramente. Nei giorni scorsi una pensionata di 69 anni è dovuta correre in Pronto soccorso all'ospedale di Merate perché un pezzo d'osso di coniglio le è andato di traverso, restandole bloccato in gola.

La dinamica

La 69enne aveva preparato il coniglio come piatto forte del pranzo domenicale in famiglia. Prima di servirlo in tavola lo ha assaggiato per verificare che fosse ben cotto a puntino, ma un ossicino che stava spolpando le si è rotto in bocca, lei lo ha inghiottito e le ha ostruito l'esofago, senza che lei riuscisse più né a deglutirlo né a sputarlo.

La rimozione

La signora è stata sottoposta subito a una radiografia per individuare dove si fosse bloccato l'ossicino e assicurarsi che non le avesse perforato qualche organo in gola. Dall'ospedale di Lecco intanto è corsa al San Leopoldo Mandic una endoscopista di turno per esplorare direttamente dall'interno la posizione dell'ostruzione. Il medico di guardia al Pronto soccorso ha quindi sedato la paziente per poter intervenire in sicurezza senza che lei si agitasse e complicasse ulteriormente la situazione già delicata. Grazie anche alle indicazione della collega, con una pinza chirurgica particolare è riuscito ad afferrare l'ossicino e ad estrarlo.

In osservazione

Il medico urgentista di Pronto soccorso ha eseguito una manovra da manuale. Ha rimosso l'ossicino senza lesionare ulteriormente l'esofago della paziente con il frammento appuntito. Se non ci fosse riuscito, sarebbe stato necessario operare d'urgenza la 69enne. Per precauzione la pensionata è rimasta ricoverata sotto osservazione per un giorno, giusto per escludere postumi dell'anestesia locale o possibili lesioni interne in gola. Una volta accertato che stesse bene, è stata dimessa ed è tornata a casa sana e salva. Il coniglio – ha assicurato – però non lo cucinerà né mangerà più.