Osnago: raccolta fondi per gli eroi della Voss

Da 39 giorni i dipendenti dell’azienda stanno presidiando i cancelli. La solidarietà del territorio

I lavoratori della Voss

I lavoratori della Voss

Osnago (Lecco), 21 gennaio 2021 - Da 39 giorni i 70 dipendenti della Voss stanno presidiando ininterrottamente giorno e notte, feste, sabati e domeniche compresi, i cancelli della fabbrica per evitare che venga smantellata. La stanchezza comincia a pesare e le risorse scarseggiano per quanti da un mese e mezzo non lavorano, scioperano a oltranza e a turno albergano fuori casa per picchettare la torneria che è l’unica fonte di reddito per loro e le loro famiglie. Per sostenerli concretamente è stata lanciata una raccolta fondi. L’hanno lanciata gli attivisti del circolo Arci La Lo.Co. "Sono in presidio permanente 24 ore su 24 – spiega il presidente Marino Scotti -. Difendono la loro dignità, difendono il loro lavoro. Difendono anche tutti noi. Vogliamo costruire e proporre una “cassa di resistenza“ come ulteriore momento di solidarietà attiva per aiutare economicamente le lavoratrici e i lavoratori in questo momento e più in generale per la loro complessa battaglia in difesa dei propri diritti".

Si può contribuire con un bonifico bancario specificando la causale oppure un versamento in contanti direttamente al presidio. "I fondi saranno gestiti con il massimo della trasparenza", assicurano dall’Arci. Sono molti coloro che stanno aiutando gli operi e gli impiegati a cui prima di Natale è stata annunciata a sorpresa la chiusura della storica torneria acquisita nel 2016 da imprenditori bavaresi per delocalizzare la produzione e quindi il licenziamento in tronco quando scadrà il blocco dei licenziamenti. Nonostante la dura vertenza, diventata un caso di rilievo nazionale, anzi europeo con il coinvolgimento dei sindacalisti dei metalmeccanici tedeschi, al momento è stata raggiunto un’intesa solo sulla cassa Covid. "In giornata è previsto un altro incontro con i manager aziendali, ma le posizioni restano distanti – spiega Lorenza Silvani della Fim Cisl Monza Brianza Lecco -. Noi chiediamo il mantenimento del polo industriale per assicurare continuità occupazionale e produttiva, mentre i vertici aziendali italiani offrono solo ammortizzatori sociali e incentivi all’esodo".