Oriana punta a sfondare il muro delle 4 ore

L’avventura sul lago Titicaca continua: l’obiettivo è battere il record di Annie Cox. E intanto “l’italiano matto“ fa innamorare la Bolivia

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Il nuotatore Andrea Oriana sul lago Titicaca per preparare la traversata dell’aprile prossimo.

di Andrea Morleo

L’avventura oltreoceano di Andrea Oriana continua e, anzi, allarga i suoi orizzonti andando ad abbracciare nuovi àmbiti oltre a quello meramente sportivo. Che poi, a dirla tutta, era stato lo stesso nuotatore lecchese nel giorno della presentazione alla città della sua nuova impresa a spiegare che il suo obiettivo non sarebbe stata la sola traversata a nuoto del lago Titicaca, i 44 chilometri in quello che è il più alto specchio d’acqua navigabile al mondo con i suoi 3.800 metri di quota.

"Mi piacerebbe che fosse qualcosa di simile a una missione esplorativa", aveva raccontato davanti ai tanti amici tra i quali anche gli ex olimpionici della canoa Antonio Rossi e il canottiere Carlo Gaddi. E così non c’è da stupirsi se nel mese di permanenza a Copacabana, cittadina boliviana sulle rive del lago diventata il suo quartier generale, Andrea stia allacciando rapporti e intessendo relazioni con la popolazione locale, oltre che ovviamente ad allenare il corpo all’acqua gelida (intorno ai 13 gradi) e alle risposte del suo fisico all’altitudine "che ti fa respirare a fatica come se avessi un solo polmone", come ha più volte raccontato durante i collegamenti con l’Italia.

Andrea Oriana ieri ha pure incontrato Segundina Flores, ministro della Cultura boliviana che ha voluto conoscere di persona quell’italiano tanto matto da mettersi in testa di voler attraversare a nuoto il lago, e senza muta per giunta. In prospettiva c’è comunque il tentativo di domenica con il quale il nuotatore lecchese proverà a battere il record di Annie Cox che nuotò per tre ore e 48 minuti.

"Punto alle quattro ore - ci racconta Andrea dalla Bolivia - ma per stabilire il nuovo record serve un giudice ufficiale che lo certifichi e il governo ci darà una mano". Gli ultimi allenamenei sono stati confortanti e a dare una mano, su un catamarano, ci saranno anche gli amici della Missione di Santiago de Huata e della Fundacion Mano Abierta, gestita da padre Leonardo Giannelli, sacerdote italiano che da anni vive tra le popolazioni Aymara sul lago Titicaca. "Sarà un modo per dare una mano anche a loro che stanno cercando di avviare un turismo sostenibile da queste parti", assicura Andrea che con il suo sogno ormai ha contagiato un po’ tutti.