Si firmano con nome e cognome, raccontano aneddoti e non misurano le parole. Sono altre donne, tutte pronte a metterci la faccia, pazienti di Alessandro Antonelli, che portano la loro testimonianza sui social sotto la notizia del suo arresto. Raccontano di quando erano state loro ad essere visitate, o di quando si erano rifiutate perché avevano "capito benissimo". La porta chiusa a chiave, le "battute allusive e imbarazzanti", gli "atteggiamenti inappropriati e fuori luogo". Tutti dettagli che i carabinieri hanno ritrovato anche negli episodi monitorati durante le intercettazioni, e che sono confluiti nell’ordinanza di custodia cautelarle. Domande sulla vita personale delle pazienti, sui rapporti sentimentali o coniugali, sulle abitudini sessuali. Visite svolte "in assenza di sintomi specifici, in assenza di un consenso esplicito, di competenza dello specialista e non del medico di medicina generale", con manovre "svolte in maniera tecnicamente scorretta". Con queste premesse, l’indaginerischia di prendere una dimensione ben diversa. Pa.Pi.
CronacaOra spuntano altre testimonianze anche sui social