Omicidio Losa, istanza di revisione

Lecco, il nuovo avvocato del condannato a 22 anni dell’anziana: "In carcere è stato rinchiuso un innocente"

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di Angelo Panzeri

Omicidio Losa a Torre de’ Busi, pronta l’istanza di revisione del processo. Per il delitto della pensionata è stato condannato a 22 anni di carcere Roberto Guzzetti, 64 anni, di Lecco, con una seconda casa nella località della Valle San Martino, a pochi passi dall’abitazione dove l’11 giugno 2016 venne ritrovata priva di vita Maria Adeodata Losa, 87 anni. Il delitto - secondo quanto ricostruito dagli inquirenti - sarebbe avvenuto due giorni prima. A scoprirlo fu la nipote: Maria Adeodata Losa venne trovata in cucina, in un lago di sangue, il corpo martoriato dalle coltellate, i quattro fornelli del gas accesi, al piano superiore costretta a letto, c’era la sorella ultranovantenne Leonilda, che però non poteva alzarsi e quindi non ha potuto vedere la scena del delitto. Le indagini, coordinate dal Pm Paolo Del Grosso, hanno puntato su Roberto Guzzetti, che si è sempre dichiarato innocente. In primo grado il 62enne è stato condannato a 24 anni a fronte della richiesta dell’ergastolo avanzata dal Pm Del Grosso, mentre nel luglio 2019 in Appello la pena era stata alleggerita di due anni, avvicinandosi al minimo previsto in caso di abbreviato, rito scartato subito dallo stesso Guzzetti sempre proclamatosi innocente. Nella sentenza si legge che è stato un “delitto d’impeto“. La difesa, all’epoca condotta dalle sorelle Marilena e Patrizia Guglielmana, ha appellato le sentenze presentando ricorso fino in Cassazione quando venne confermata la sentenza dell’Appello: 22 anni di carcere.

Alla vigilia di Natale del 2019 Roberto Guzzetti scrisse una lettera molto profonda: "Ogni tanto mi fermo a guardare fuori dalla finestra il mondo e vedo i gabbiani che sembrano gridarmi: “vieni fuori!“. Qui non ho niente: né libertà, né serenità. Qui non puoi neanche piangere; ti disperi dentro di te. Io non capisco che male ho fatto. Umanamente non ho speranza è la fede nella giustizia di Dio che mi fa ritrovare la speranza, ma qui si fa fatica a credere. Io non provo rammarico o risentimento, solo delusione". Nei mesi scorsi ha incontrato nel carcere di Monza, l’avvocato Luca Del Bue, che assiste un detenuto della sua cella, e raccontato quanto accaduto. Così il legale bergamasco ha avviato la procedura raccogliendo una serie di elementi utili alla richiesta che a breve avanzerà e non fa fatica a dire di "un innocente in carcere". Della vicenda - secondo gli elementi raccolti - ci sono alcuni lati oscuri che non sono mai stati approfonditi. Inoltre c’è anche una consulenza di un noto psichiatra che nella relazione finale avrebbe escluso il coinvolgimento di Guzzetti nel delitto. Ora, sulla base di una serie di elementi raccolti dall’avvocato Del Bue, sarà avanzata l’istanza di revisione del processo e sull’omicidio Losa sembra non essere stata ancora scritta l’ultima parola.