Olginate, funerali vittima: un lungo applauso per Salvatore De Fazio

Addio al 47enne freddato domenica scorsa a colpi di pistola in strada e in pieno giorno da Stefano Valsecchi

Alle esequie hanno partecipato centinaia di familiari, parenti e amici

Alle esequie hanno partecipato centinaia di familiari, parenti e amici

Olginate, 20 settembre 2020«Chiediamo a Dio la forza di combattere i sentimenti che ci terrebbero prigionieri nel buio dell’odio". A invocare per tutti la luce della pace e insieme forse esortare a non cedere alla tentazione della vendetta è stato don Matteo Gignoli, parroco di Olginate. Lo ha fatto ieri pomeriggio, durante il funerale di Salvatore De Fazio, il 47enne freddato a tradimento domenica scorsa a colpi di pistola in strada e in pieno giorno da Stefano Valsecchi, 54enne di Calolziocorte ancora in fuga.

Alle esequie, celebrate in prepositurale, hanno partecipato centinaia di familiari, parenti e amici, che si sono stretti alla vedova Antonella Parisi e ai tre figli giovani Davide, Matteo e Valentina, rimasti orfani, che hanno tra i 25 e i 13 anni. Molti hanno dovuto assistere alla cerimonia di estremo saluto dal sagrato, nonostante la pioggia a tratti battente. Il sacerdote nel suo discorso di commiato ha parlato di "morte violenta senza senso come quella che pensiamo accada solo nei film", di "black-out", "paura", "senso di colpa", ma anche di un "grande abbraccio ai suoi cari" a cui è stato strappato in maniera improvvisa un figlio, un marito, un padre che chi ha conosciuto descrive come un gran lavoratore e una persona sempre sorridente capace di regalare allegria a chiunque.

Alla funzione religiosa ha preso parte, sebbene in disparte, pure il sindaco Marco Passoni. In un contesto difficile, con i carabinieri schierati in forze in caso di necessità, la preghiera del prevosto e soprattutto il pianto disperato di mamma Rosa madre della vittima, che più volte è stata sopraffatta dal dolore ed è stata sostenuta di peso a braccia mentre urlava angosciata "Mi hanno ammazzato il figlio", hanno contribuito a dissipare la palpabile tensione e lasciar posto solo al cordoglio, manifestato con un lungo e sentito applauso quando il feretro è stato portato a spalle fuori dalla parrocchiale per l’ultimo viaggio verso il cimitero locale. «Ciao zio – lo hanno invece salutato i numerosi nipoti -. Nessuno potrà colmare il vuoto che ci hai lasciato, ma siamo certi che continuerai a proteggerci come hai sempre fatto".