Non ho mai pensato che diventasse il mio lavoro ma da piccola giocavo con la macchina da scrivere

La scrittrice di libri distopici ha un consiglio importante: leggere molto e tanto migliora la nostra vita

Gli alunni hanno incontrato la scrittrice di libri distopici, Liliana Marchesi.

Avrebbe mai pensato di diventare una scrittrice?

"Non avrei mai pensato che questo sarebbe diventato il mio lavoro: da piccola giocavo con la macchina da scrivere di mia sorella e fantasticavo nei temi, ma ho frequentato il turistico e solo dopo mi sono resa conto della mia vera passione".

Com’è diventata scrittrice?

"Ho partecipato a un concorso: non ho vinto, ma ho continuato a scrivere fino a concludere il mio primo romanzo".

Da cosa trae ispirazione?

"Per me gli scrittori sono spugne: osservando le persone e vivendo le piccole cose della quotidianità si possono trovare le ispirazioni. Poi per essere scrittori si deve essere lettori: leggere è fondamentale per arricchire lessico e originalità".

Che messaggi ci sono nei suoi libri?

"Nei miei libri inserisco messaggi legati ai problemi della società attuale; nell’ultimo denuncio la crudeltà dell’uomo verso l’ambiente. Questa è più difficile: non puoi scrivere il messaggio chiaramente, ma farlo scoprire al lettore man mano che legge".

Ha mai temuto che un suo libro potesse non piacere?

"So che non si può piacere a tutti, ma le critiche possono essere o costruttive, e le accetto per migliorare o “da ignorare”, scritte con cattiveria e senza senso".