"Non adatto": la Provincia lo caccia

Lecco, vincitore di un concorso per istruttore tecnico non supera il periodo di prova. Il tramonto del posto fisso

Villa Locatelli, sede dell'amministrazione provinciale

Villa Locatelli, sede dell'amministrazione provinciale

Lecco, 18 gennaio 2021 - "A te dove ti ho messo a non fare nulla?", chiede il fantomatico senatore Nicola Binetto alias Lino Banfi a Checco Zalone protagonista del film “Quo vado“ del 2016. "Io alla Provincia - risponde quest’ultimo - Ma ora ha sentito senatò... mi mettono in mobilità". "Macché mobilità – lo avverte il senatore - Quelli vogliono licenziare".

A Villa Locatelli, sede della Provincia di Lecco, è andato in scena un episodio simile, ma per davvero e senza nemmeno bisogno di trasferire il dipendente pubblico al circolo polare artico né di staccargli un assegno a sei zeri per convincerlo ad andarsene. Il posto fisso infatti ormai non esiste proprio più, nemmeno se si viene presi in Provincia o in un altro ente pubblico. Lo può testimoniare suo malgrado un ormai ex impiegato dell’amministrazione provinciale lecchese, lasciato a spasso dopo cinque mesi dal suo reclutamento per non aver superato il periodo di prova. A vedersi strappare l’agognato contratto di lavoro pubblico a tempo pieno e indeterminato, che gli sarebbe valso uno stipendio sicuro fino alla pensione, è stato un colletto bianco assunto lo scorso luglio come istruttore tecnico.

Per ottenere il posto tanto per cominciare da 21mila euro lordi di paga base all’anno ha dovuto dimostrare di disporre di tutti i requisiti necessari, superare una preselezione, affrontare un esame scritto e infine un colloquio orale. Al termine della lunga trafila è risultato il migliore della cinquantina di candidati che con lui miravano all’ambito impiego tra le fila del settore Viabilità e infrastrutture ed è stato così assunto. Se sulla carta è risultato idoneo alla mansione, nella pratica si è dimostrato un disastro. Prima di arrivare alla decisione drastica di fare a meno di lui i suoi capiufficio hanno anche tentato di dargli una mano affidandogli compiti meno gravosi, ma non è servito a nulla. "Il suo dirigente ha espresso parere non positivo relativamente alle attività espletate nel periodo di prova, trasmettendo apposita e dettagliata relazione, nella quale, dopo aver descritto gli ambiti lavorativi, sono state indicate le difficoltà del collaboratore nel dar seguito alle attività assegnate, determinate dalla totale passività nell’approccio e dai risultati insufficienti anche in altri compiti di natura meno complessa".

Lunedì scorso gli è stato quindi notificato il licenziamento o meglio la mancata assunzione per non aver superato la prova. "Io voglio fare il posto fisso!", risponde Chezzo Zalone sempre in “Quo vado“ a chi gli chiede che mestiere voglia fare, di certo non in Provincia a Lecco, dove non c’è posto per chi non è capace di fare nulla, nemmeno se ha vinto un concorso.