Ristorante confiscato alla 'ndrangheta, il progetto è già in ritardo di due mesi

Il ristorante Wall Street, covo del boss Franco Coco Trovato, è stato confiscato e diventerà una pizzeria della legalità. Ma i progetti sono in ritardo di mesi di Daniele De Salvo

L'ex pizzeria Wall Street di Lecco (Cardini)

L'ex pizzeria Wall Street di Lecco (Cardini)

Lecco, 26 agosto 2014 - Già due mesi di ritardo e la scadenza con l’appuntamento di Expo 2015 si avvicina inesorabilmente. I progetti esecutivi con tanto di piano finanziario per trasformare il ristorante Wall Street da covo del boss 67enne Franco Coco Trovato, il capo indiscusso della ‘ndrangheta al nord ora condannato all’ergastolo, a pizzeria della legalità avrebbero dovuto essere pronti entro la fine di giugno, come stabilito dal protocollo firmato durante una cerimonia ufficiale su tavolo rosso dal governatore lombardo Roberto Maroni, dal sindaco di Lecco Virginio Brivio, dal prefetto Antonia Bellomo, dal commissario dell’Aler provinciale Luigi Mendolicchio e da Enrico Fontanta, il coordinatore nazionale dell’associazione antimafia «Libera». È trascorso luglio, sta terminando anche agosto, ma delle tavole e del project financing non c’è alcuna traccia, nessuno li ha viste e non si sa quando potranno essere depositati, come di conseguenza non sono state rilasciate le necessarie autorizzazioni per i lavori che, sempre da intesa, avrebbero dovuto essere ottenute entro la fine dell’estate. A denunciarlo sono gli attivisti del sodalizio «Qui Lecco libera», gruppo diverso da «Libera» - cui impegno si deve la restituzione alla collettività del bene confiscato. «Il fantomatico iter a tappe forzate risulta ormai ampiamente disatteso – commenta il portavoce Duccio Facchini -. Eppure sono oltre due anni che l’assegnazione è concordata e i soggetti adeguatamente informati».

L’incombenza di occuparsi dei disegni spetta ai tecnici dell’Agenzia regionale per l’edilizia residenziale, ma l’intera partita resta in campo agli inquilini di Palazzo Bovara. «Effettivamente siamo leggermente fuori tempo – conferma il primo cittadino -. Sono in corso i necessari approfondimenti da parte dei funzionari dell’Aler per predisporre il progetto di recupero, ma contiamo di recuperare il ritardo e di rispettare i termini». Contestualmente dall’Amministrazione si stanno occupando di studiare possibili forme di gestione per redarre il bando per scegliere chi concretamente condurrà il locale. Fra i primi ci sono proprio gli operatori della corazzata di don Luigi Ciotti, sebbene dal municipio continuino a ribadire che l’opportunità sarà a portata di tutti e che niente è stato deciso a tavolino.