Moto e palloncini dell’Inter, "ciao Matteo"

I funerali dopo il mortale di Cassago, gli amici hanno salutato il diciannovenne travolto sabato dalla moto di Giuseppe Brivio

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di Roberto Canali

C’erano tanti amici (anche su due ruote) a dire addio ieri a Matteo Pampolini e Giuseppe Brivio, accomunati da una morte assurda sabato sera nel centro di Cassago, il primo travolto dalla moto impazzita del secondo mentre era seduto su un muretto al lato della strada, fuori da una gelateria, tra la fidanzata e un amico.

"Siamo fragili" ha ripetuto ieri mattina don Bruno Perego, il parroco di Missaglia, che ha invitato a non giudicare Giuseppe, il motociclista che ha perso il controllo della sua Harley Davidson uccidendo Matteo, lo studente appena diciannovenne che si stava preparando alla maturità. "Affidiamo tutto e tutti alla sua misericordia perché lui sappia trarre cose buone anche dalle righe storte degli uomini". Parole difficili da trovare anche per don Renato Cameroni che nel pomeriggio nella chiesa di San Vito a Barzanò ha dovuto consolare tanti ragazzi con gli occhi gonfi e il volto segnato dalle lacrime. "Non esistono parole giuste in un momento di tragedia come questo. Quello che tengo a dire, però, è che ciò che è veramente vivo prima o poi muore. I fiori vivi, meravigliosi, sbocciano ma devono anche appassire: solo i fiori di plastica non muoiono mai". Proprio come "Pampo" che come hanno scritto i suoi amici su uno striscione srotolato appena fuori dalla chiesa, "Pampo, sarai sempre con noi", "Non ci dimenticheremo mai di te". Tra le tante dediche c’era anche quella della fidanzata Martina, insieme a lui fino all’ultimo: "Abbracciami, che mi sento al sicuro". A loro papà Luca e mamma Stefania hanno voluto rivolgere un saluto e un ringraziamento per l’affetto dimostrato nei confronti del figlio, mentre una nuvola di palloncini neroazzurri, i colori della squadra del cuore di Matteo, saliva verso il cielo.

"Un ragazzo buono, capace di avere intorno a sé tanti amici, tanto bene – lo hanno ricordato l’altro giorno i compagni di classe sui social - E questo rende impossibile pensare che Pampo non c’è più. Che i suoi sogni di ragazzo buono si siano fermati sull’asfalto di una strada, in una sera di quasi estate. Vogliamo pensare che non sia così. Che i suoi occhi dolci continueranno a luccicare in quelli di Martina, che il suo sorriso buono continuerà a rendere tanto fieri papà Luca e mamma Stefania, che i suoi modi garbati scalderanno ancora il cuore della cara nonna, che lui orgogliosamente divideva con tutti gli amici".