Morto nella cava degli infortuni Condannati i quattro imputati

La catena dei subappalti genera tragedie, come nel caso dell’impianto idroelettrico “Cavargna Alta“

di Paola Pioppi

Condanne per tutti i quattro imputati a processo con l’accusa di omicidio colposo per la morte di Zyber Curri, operaio di 48 anni di origine kosovara residente a Edolo, vittima di un infortunio sul lavoro avvenuto nel cantiere per la realizzazione dell’impianto idroelettrico “Cavargna Alta“ il 12 dicembre 2018.

Ieri il giudice per l’indagine preliminare di Como Carlo Cecchetti ha condannato a due anni e 8 mesi Livio Belottini, 67 anni, e a un anno e 4 mesi Maria Teresa Belottini, 60 anni, entrambi difesi dall’avvocato Andrea La Russa, coinvolti il primo in qualità di consulente esterno della stessa società e preposto in materia antinfortunistica, la seconda come amministratore unico dell’impresa subappaltatrice Edilnova di Teglio, datore di lavoro “di fatto“ di Zyber Curri. Condanna a due anni per Carlo Graneroli, 52enne di Tirano, coordinatore dei lavori, difeso dall’avvocato Alberto Gandini di Sondrio, e infine un anno e 8 mesi per Gabriele Andreoli, 39 anni, di Teglio, amministratore unico della Costruzioni Andreoli di Milano, impresa affidataria delle opere, difeso da Paola Mingardi di Sondrio. Gli ultimi tre con sospensione condizionale della pena.

Il giudice ha inoltre disposto 250mila euro di risarcimento per la moglie della vittima, 300mila euro per la figlia più piccola e 275mila euro per ognuno dei altri tre figli. Infine ha riconosciuto un risarcimento di 3mila euro a testa per la Cgil Lombardia e la Fillea Como, che erano state ammesse tra le parti civili. Si è così concluso il primo grado della parte principale del processo, per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Giuseppe Argentieri, 54 anni, ritenuto datore di lavoro formale di Zyber in quanto amministratore unico della Hera di Gallarate, subappaltatore dei lavori di rivestimento del muro in sassi previsti all’interno del cantiere idroelettrico, ha invece scelto di andare a dibattimento. Bisognerà tuttavia attendere il deposito delle motivazioni per capire quale interpretazione il giudice ha scelto di dare ai ruoli degli imputati e alle loro responsabilità in relazione a ciò che era accaduto quel giorno.

La morte di Zyber Curri era stato l’episodio più tragico avvenuto nel vastissimo cantiere per la realizzazione dell’impianto idroelettrico: l’operaio era caduto in una scarpata mentre camminava lungo un costone e trasportava a mano materiali edili. Il fondo ghiacciato lo aveva fatto precipitare per una trentina di metri. È invece in fase di fissazione la prima udienza per le gravissime lesioni colpose cui era andato incontro Francisc Bejan, operaio 40enne che, due giorni prima di Curri, nello stesso cantiere, era caduto in una fossa.