La lista si presenta fuori tempo massimo: a Morterone si grida già al complotto

Polemica nel comune più piccolo d’Italia fra il candidato del partito gay e il concorrente ammesso al fotofinish

Andrea Grassi candidato sindaco di Morterone per il Partito Gay Lgbt+

Andrea Grassi candidato sindaco di Morterone per il Partito Gay Lgbt+

Morterone (Lecco) - Nel paese più piccolo d’Italia, appena 32 abitanti, la politica ha acceso gli animi e si litiga attorno a quello che sarà il prossimo successore di Antonella Invernizzi, che ha gettato la spugna dopo cinque anni in cui ha dovuto fare praticamente ogni cosa nel piccolo borgo dove c’è il municipio, ma mancano i dipendenti. Dopo il suo forfait sembrava che non dovesse presentarsi nessuno e invece sono spuntati addirittura due candidati: Andrea Grassi, imprenditore di Terno d’Isola, per la lista Partito Gay Lgbt+ e l’avvocato Dario Pesenti, in passato assessore a Lecco, con la lista "Morterone insieme".

Proprio quest’ultimo è finito al centro della contestazione del suo avversario perché avrebbe presentato la sua lista fuori tempo massimo, alle 12.30 anziché alle 12. "Quanto accaduto a Morterone ci lascia sbalorditi, sino alle ore 12 eravamo l’unica lista presentata, ma dopo lo scadere del termine si è presentata un’altra lista che non doveva neanche essere protocollata, ed invece è stata protocollata ed ammessa. - dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e liberale - chiedo l’intervento della ministra Lamorgese per far ripristinare la legalità, la lista presentata fuori tempo non può essere accettata. Probabilmente c’era stato un accordo per non far candidare nessuno e far morire il piccolo Comune, invece la nostra scelta di valorizzare Morterone, applicando la nostra politica di valorizzazione dei borghi che devono essere luoghi dove nessuno se ne deve andare perché discriminato o perché manca lavoro, ha rotto gli equilibri della politica locale ed è spuntata la candidatura fuori tempo. Per l’inclusione e ripristinare la legalità serve un partito come il nostro che sarà presente anche nelle liste delle grandi città come Roma, Milano, Torino e Napoli".

Dal canto suo Pesenti ha spiegato, anche alla commissione elettorale che infatti ha ammesso la sua lista, di essersi presentato entro mezzogiorno, allo scadere del termine per la candidatura, a Morterone senza sapere che l’ufficio competente era quello di Ballabio. Tra i due litiganti non ci pensa neppure lontanamente di mettere parola il sindaco uscente, Antonella Invernizzi, che ha tirato la carretta praticamente da sola negli ultimi cinque anni. "Non sono stanca di poter dare un contributo al mio paese ma non ci sono più le condizioni politiche e amministrative per proseguire", spiega. Difficile darle torto, nel paese non ci sono dipendenti comunali e al sindaco tocca fare praticamente di tutto: dalle multe alle pratiche contabili, oltre alle mille grane che arrivano anche qui, ai piedi del Resegone.