A dieci anni dalla nascita il Cammino di Sant'Agostino si allunga

Ai 620 chilometri iniziali di Cammino di sant’Agostino sulle tracce del santo filosofo, vescovo e padre della Chiesa di Ippona, se ne aggiungono altri 450

Il cammino di Sant'Agostino

Il cammino di Sant'Agostino

Monticello Brianza (Lecco), 23 marzo 2018 - Sono trascorsi ormai dieci anni esatti da quando è stato piantato il seme della «rosa» del Cammino di sant’Agostino e il fiore continua a sbocciare e crescere con nuovi petali. Ai 620 chilometri iniziali di Cammino di sant’Agostino sulle tracce del santo filosofo, vescovo e padre della Chiesa di Ippona, a partire da quest’anno se ne aggiungono altri 450. «Indichiamo il Cammino di sant’Agostino come una rosa perché i diversi itinerari sulla mappa disegnano appunto una sorta di rosa», spiega Renato Ornaghi, 57 anni di Monticello Brianza, esperto di storia, musica, dialetto e tradizioni locali e uno degli ideatori del Cammino agostiniano. 

La rosa è composta innanzitutto da un gambo ideale tra Genova e Pavia e poi da diversi petali o foglie, l’ultima delle quali si sviluppa tra il lago di Como e la Valtellina, in provincia di Sondrio. «Di fatto nel giro di due lustri, dal 2009 in poi, abbiamo realizzato dal nulla una specie di Cammino di Santiago di Compostela o di via Francigena della Lombardia – prosegue Renato Ornaghi -. Il percorso è strutturato in maniera tale che ognuno possa cimentarsi nel pellegrinaggio, affrontando di volta in volta anche solo una parte dell’intero Cammino, magari in occasione della classica gita domenicale. Il Cammino è crescito e si è sviluppato anche proprio per la sua versatilità. Sono stati gli stessi «pellegrini» a chiederci di inserire nuovi itinerari che includano anche le loro zone di provenienza». Ma come è nata l’idea del Cammino di Sant’Agostino? «Innanzitutto dalla presenza sul nostro territorio brianzolo di luoghi che ricordano il passaggio e la permanenza nei nostri territori di sant’Agostino, che oltre a Milano, ad esempio ha soggiornato a Cassago Brianza tra il 386 e il 387 compiendo il suo percorso di conversione. E poi dalla voglia di stare e camminare assieme e di condividere l’amicizia».

Oltre ai luoghi agostiniani, il Cammino tocca pure una cinquantina di santuari. Ma il Cammino di sant’Agostino non riguarda solo fede e spiritualità. «È un’opportunità per riscoprire e valorizzare il territorio lombardo. Non ci sono solo i luoghi agostiniani e i santuari, che pure meritano di essere visitati. Il Cammino di sant’Agostino permette di affrontare un viaggio attraverso il periodo e i capolavori del romanico e del gotico, attraverso le ville di delizia, i posti legati a Leonardo da Vinci, di cui il 2 maggio 2019 ricorre il cinquecentesimo anniversario della morte. La bellezza del Cammino di sant’Agostino sta proprio nel suo essere eclettico ed eterogeneo». E allora per chi ha voglia di mettersi in marcia, il primo appuntamento della stazione è per domenica mattina alle 8.30 al santuario della Madonna delle Grazie di Monza.