Merate, un tempio della cultura nella vecchia chiesa abbandonata

Il progetto di tre studentesse per recuperare l’edificio più suggestivo della città ormai a pezzi

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di Daniele De Salvo

Un tempio della cultura e dell’arte nella vecchia chiesa mai terminata che avrebbe dovuto assomigliare al santuario di Lourdes. Tre studentesse di Interior e spatial design del Politecnico di Milano hanno elaborato un progetto per recuperare dall’abbandono e dal crollo l’edificio più suggestivo e particolare di Merate, cioè l’ex oratorio di San Rocco che sta letteralmente cadendo a pezzi, realizzato agli inizi del ‘900 e non più utilizzato dal 1965. A disegnare un possibile nuovo futuro per il vecchio centro parrocchiale giovanile che dal 1975 è una proprietà comunale e avrebbe dovuto essere trasformato in una cappella per il vicino cimitero sono state la 24enne Licia Rossa di Paderno d’Adda e le sue colleghe e compagne di corso Giulia Mauri e Camilla Valori. Il loro è stato ed è un puro esercizio accademico, ma molto dettagliato, frutto di un lavoro di cinque mesi da cui è scaturito il progetto "Messa in scena" per trasformare la basilica ormai sconsacrata e diroccata in un teatro, anzi, in più teatri con foyer e bar annessi.

"Il titolo del progetto è un gioco di parola tra la funzione religiosa e la rappresentazione teatrale – spiega Licia -. Lo spettacolo è presente nel progetto sia nella sua forma più classica, con un palco tradizionale, sia in chiave moderna, con un teatro olografico in cui lo spettatore si trova immerso in un luogo immaginario e partecipa in prima persona alle performance. Sempre nel segno dell’innovazione, è presente inoltre un teatro virtuale dove è possibile registrare degli spettacoli fruibili online con ambientazioni ricreate in computer grafica". Prima di mettersi al computer per costruire gli spazi, al momento solo virtuali con rendering in tre dimensioni, le studentesse in laurea magistrale hanno prima intervistato cinquecento meratesi per conoscere quale soluzione vorrebbero nell’ex oratorio di San Rocco. Il risultato è un mix di storia e modernità, con una struttura in acciaio patinato e un tetto in vetro che poggiano sulle inconfondibili mura originarie in mattoni rossi.