Merate, investiti dal bus fuori dalla scuola: lite sulla sicurezza

Quattordicenne si è rotto un piede, due i contusi

Un autobus

Un autobus

Merate (Lecco) - Tre studenti sono stati investiti da un autobus all’uscita da scuola ieri a Merate. Avrebbe potuto verificarsi una sorta di piccola "strage dell’Heysel": i tre ragazzini sono stati spinti contro il pullman dalla calca di compagni, proprio come i tifosi juventivi schiacciati contro il muro degli spalti dello stadio di Bruxelles durante la finale di Coppa campioni del 29 maggio 1985. Fortunatamente è andata decisamente molto meglio.

Se la sono cavata con tanto spavento, uno con un piede rotto e gli altri due con alcuni lividi e qualche graffio. Ad fratturarsi il piede è stato un 14enne, gli altri hanno 16 e 17 anni. Frequentano l’istituto Francesco Viganò e il liceo scientifico Maria Gaetana Agnesi, che costituiscono un polo scolastico da almeno 2mila studenti, molti dei quali, al termine delle lezioni, si ammassano vicino ai bus per assicurarsi un posto a sedere o anche in piedi pur di poter tornare subito a casa e non dover aspettare la corsa successiva.

«Ero vicino al pullman , da dietro mi hanno spinto e ci sono finito contro – racconta il "primino" -. Si è mosso è mi ha trascinato a terra. Sono caduto vicino ad una ruota". Lo pneumatico gli ha schiacciato il piede, ma di striscio, altrimenti gli avrebbe spappolato l’arto inferiore. Dietro al 14enne gli sono andati appresso al suolo gli altri due più grandi, calpestati dai coetanei "in seconda fila" che sono riusciti a puntarsi con le braccia contro la fiancata del mezzo del servizio di trasporto pubblico e far loro da scudo contro la ressa che continuava a premere. I tre sono stati soccorsi dai sanitari dell’autoinfermieristica di Areu e dai volontari della Croce bianca. Sul posto anche i carabinieri.

L’area attorno al complesso delle superiori è considerata molto pericolosa, perché particolarmente trafficata, specialmente agli orari di inizio e fine lezioni per il via vai e la sosta selvaggia dei genitori che accompagnano o recuperano i figli. E poi non ci sono piazzole riservate alla fermata dei bus, dove i ragazzi possano scendere e salire in sicurezza, senza ammassarsi né fare la gimcana tra gli automobilisti.