Merate (Lecco) - Sono salvi i pini marittimi che da quasi mezzo secolo regalano ombra ai bambini che in primavera e d’estate giocano nei giardini dell’asilo nido e della materna di Merate. A graziarli dalla condanna a morte emessa dal sindaco Massimo Panzeri e dagli altri assessori che avrebbero invece voluto raderli al suolo per lasciare posto a parcheggi e asfalto nell’ambito dell’intervento di riqualificazione da 2 milioni di euro di viale Giuseppe Verdi è stato il soprintendente interprovinciale delle Belle arti e paesaggio Giuseppe Stolfi, che ha cassato il loro abbattimento.
Potrà essere sacrificata solo una pianta delle sette piantate a metà degli anni ‘70. "Sebbene non autoctoni costituiscono l’unico elemento paesaggistico di rilievo dell’area ormai consolidato, pertanto meritevole di essere mantenuto in quanto non sostituibile nel breve periodo", ha sentenziato il soprintendente, che ordina di "integrare i pini" con le altre opere da realizzare. Per salvare i pini si sono mobilitati in molti, a partire dagli attivisti del Comitato Ambiente Merate, presieduto da Elena Calogero, che è riuscita a coinvolgere tra gli altri l’agronomo Daniele Zanzi, membro dell’International society of arboriculture e della Linnear society of London, gli ambientalisti di Legambiente e Wwf, gli esperti del Codacons e alcuni volontari di Greenpeace. "Non mi sono mai arresa per salvarli – commenta felicissima proprio Calogero -. Avevamo chiesto un confronto in Comune per valutare insieme come proteggere e mantenere quei pini, ma non mi hanno nemmeno risposto". Il parere, anzi il diktat, perché si tratta di una prescrizione vincolate, risale ad aprile, da Palazzo Tettemanti tuttavia nessuno ne ha fatto mai cenno. A rendere pubbliche le indicazioni arrivate dalla Soprintendenza è stata solo l’altro giorno la stessa presidente del Comitato Ambiente. I parcheggi vicino ai pini marittimi comunque si faranno, ma i progetti dovranno essere modificati. "La ridefinizione dell’area può prevedere comunque la realizzazione di posti auto, ma si consiglia di posizionarli in modo da lasciare un ambito protetto", è l’indicazione di Giuseppe Stolfi.