Merate, bello ma abbandonato: l'ex oratorio di San Rocco cade a pezzi / FOTO e VIDEO

Alla scoperta del vecchio oratorio abbandonato di San Rocco

L'oratorio di San Rocco visto dall'alto

L'oratorio di San Rocco visto dall'alto

Merate (Lecco), 24 gennaio 2018 - Una piccola basilica di Lourdes a Merate. Secondo le intenzioni del progettista monsignor Spirito Chiappetta, ingegnere e architetto di fiducia di papa Pio XI, l'oratorio di San Rocco avrebbe infatti dovuto assomigliare al Santuario della Nostra Signora di Lourdes, inaugurato solo 35 anni prima. I disegni originali sono stati però tradotti solo in parte, per questioni economiche e per ragioni di tempo. La costruzione finale, sebbene incompiuta, è comunque una delle più caratteristiche e particolari di tutta la Brianza, probabilmente la più particolare. L'ex oratorio di San Rocco sembra così un bell'addormentato nel bosco, in attesa di una principessa che se ne prenda cura e lo risvegli dal degrado in cui è piombato

Dopo aver ospitato diverse generazioni di ragazzi attualmente l'ex centro parrocchiale giovanile oratorio di San Rocco, costruito nel 1906, adesso è completamente abbandonato e crolla letteralmente a pezzi. Dove una volta si estendeva il campo da calcio del centro parrocchiale e i bambini e i ragazzini trascorrevano i lunghi pomeriggi estivi crescono solo erbacce e rovi, una sorta di giungla urbana. Il vecchio stabile, che al piano superiore ospitava un'ampia chiesa a navata unica e quello terreno un salone per gli spettacoli, con annessi bar, abitazione del custode e aule per il catechismo, cade a pezzi. I pavimenti hanno ceduto e i soffitti hanno ceduto in più punti.

Entrarci è un azzardo, le imponenti pareti perimetrali risultano stabili e solide, ma solette, scale e intonaci si sgretolano sotto il peso delle intemperie e dell'incuria. Eppure, anche di recente, qualcuno si è certamente avventurato in quel luogo in cui il tempo sembra essersi fermato. Sulle pareti sono stati tracciati disegni e graffiti, alcuni dei quali sembrano rimandare a messe nere e riti satanici.LA STORIA – La benedizione e la posa della prima pietra dell'oratorio di San Rocco risale al 10 aprile 1906. Il padrino della cerimonia fu il conte Dal Verme e la madrina la signora Louisa Baslini Nathan, accompagnati da una processione dietro al drappo della Vergine Immacolata e scortati dai musicisti della Banda sociale. A volere l'oratorio fu don Elia Caversasio, sostenuto da molti benefattori e da molti fedeli che lavorarono gratuitamente per innalzare l'edificio ai piedi del colle del Subaglio.

San Rocco è stato costruito per sostituire il precedente oratorio di Santa Marta diventato troppo piccolo e inadeguato. E proprio come quello di Santa Marta anche quello di San Rocco è stato poi rimpiazzato con quello attuale inaugurato nell'ottobre del 1965. L'immobile e il terreno attiguo dal 1975 sono pubblici,donati dal parroco dell'epoca don Luigi Longoni all'Amministrazione comunale con un lascito testamentario e l'indicazione che venissero trasformati in un ossario, con loculi disposti a raggiera attorno ad un altare. Il desiderio del sacerdote non è però mai stato esaudito. Il bene avrebbe così dovuto ritornare nella disponibilità degli eredi del compianto curato i quali tuttavia non lo hanno mai reclamato. LE POSOSTE – In tanti hanno formulato proposte per sfruttare gli spazi e nel contempo preservare inalterate le linee della struttura. Si è parlato appunto di un ampliamento del vicino cimitero, di un forno crematorio, di una sala del commiato, di un museo, di un loft. Alle intenzioni tuttavia non sono mai seguiti progetti, mettere mano all'immobile costerebbe troppo e bisognerebbe rispettare stringenti vincoli urbanistici. L'ex oratorio di San Rocco resta così inutilizzato, ma il suo fascino misterioso permane immutato.

di DANIELE DE SALVO