Merate, in ginocchio dopo il primo stop. Un contributo ai commercianti

Da Palazzo Tettamanti sono stati stanziati complessivamente 90mila euro

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Un sostegno economico per i commercianti e gli artigiani di Merate che hanno dovuto abbassare le saracinesche dei loro negozi e le serrande dei loro laboratori durante la prima ondata di pandemia a causa del lockdown e delle varie restrizione per arginare il contagio. Da Palazzo Tettamanti sono stati stanziati complessivamente 90mila euro. "Sono beneficiari del contributo straordinario comunale i titolari delle attività commerciali e artigianali con sede operativa nel Comunale di Merate, che a seguito delle restrizioni imposte dai diversi decreti e ordinanze regionali hanno dovuto sospendere anche parzialmente l’attività – spiega il vicesindaco Giuseppe Procopio -. Possono presentare domanda esclusivamente quanti operano nel settore di commercio, servizi, artigianato e somministrazione". I contributi variano da un massimo di 2mila euro ad un minimo di 543 a seconda della durata di quando è cominciata la chiusura, ma le cifre potrebbero aumentare o diminuire in base al numero di domande accolte. L’aiuto di Stato, anzi di Comune, serve per compensare almeno in parte le perdite e i mancati affari, ma anche le spese di formazione per la sicurezza di dipendenti, fornitori e clienti, senza bisogno di pezze giustificative. Ovviamente bisogna essere in regola con le licenze e con la legge. D.D.S.