Merate, il caposala paga di tasca propria gli straordinari agli infermieri

Il caposala del Pronto soccorso Francesco Scorzelli ha regalato ai colleghi ricariche telefoniche per ringraziarli della disponibilità

Francesco Scorzelli

Francesco Scorzelli

Merate (Lecco) 11 agosto 2017 – Gli straordinari agli infermieri del Pronto soccorso di Merate li paga il caposala di tasca propria. Francesco Scorzelli, 59 anni di Verderio, coordinatore infermieristico del reparto di emergenza del San Leopoldo Mandic, oltre che rappresentante della Rsu dell'Azienda socio-sanitaria territoriale e funzionario dell'Usb, ha regalato ad alcuni colleghi una ricarica telefonica per “risarcirli” del mancato riconoscimento delle ore in più in cui hanno prestato servizio per sostituire l'assenza improvvisa di una collega.

Complessivamente ha tirato fuori dal portafogli circa 500 euro, per omaggiare ricariche del cellulare da 50 o 70 euro a seconda dei casi a sette infermieri, che lavorano sia al presidio brianzolo sia all'Alessandro Manzoni di Lecco, i quali si sono resi disponibili a coprire di punto bianco alcuni turni nonostante si trovassero a casa di riposo, effettuando quello che in gergo viene devifito Ris, cioè rientro in servizio. Dai piani alti dell'Asst inizialmente sarebbe stato assicurato verbalmente al caposala e sindacalista che agli infermieri suoi “sottoposti” che aveva richiamato al lavoro sarebbe stato riconosciuto un extra. Così però non è stato. E allora ci ha pensato lui, che in qualche modo si era fatto garante dell'accordo nei confronti dei suoi "sottoposti".

Non potendo e non volendo tuttavia pagarli cash, con soldi contanti, perché potrebbe prefigurarsi reato, ha deciso di ringraziarli con un omaggio in ricariche telefoniche, investendo buona parte del premio di produzione appena incassato. “So bene che tu non hai bisogno della retribuzione che non ti è stata riconosciuta – si legge in una discreta lettera che ha inviato ai diretti interessati -. Ti chiedo però di accettare il mio regalo non come una questua, perché sai bene che non mi permetterei mai, ma come un ringraziamento per la tua disponibilità. La mia educazione e la mia coscienza professionale non mi conteno di rimanere indifferente di fronte all'ennesima ingiustizia nei confronti dei lavoratori”. E a chi gli ha risposto che gli avrebbe restituito i soldi perché non trova giusto che a rimetterci sia lui, ha subito replicato di offrirli in beneficenza piuttosto che renderglieli di offrirli in beneficenza, perché tanto lui farebbe lo stesso.

Interpellato in merito il caposala ha preferito non commentare né rilasciare dichiarazioni. Nel 2014 aveva già devoluto il premio di produzione per comperare un defibrillatore

di DANIELE DE SALVO