Merate: era già stato espulso il 20enne marocchino che ha aggredito quattro carabinieri

Il giovane straniero non avrebbe dovuto più trovarsi in Italia

Carabinieri

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Merate (Lecco), 8 giugno 2018 – Non avrebbe nemmeno dovuto più trovarsi in Italia da parecchio Ismail Attane, il cittadino marocchino di 20 anni che l'altro pomeriggio in centro a Merate ha aggredito i due proprietari di un negozio, i loro amici intervenuti per difenderli e quattro carabinieri, devastando anche una gazzella. Allo straniero infatti erano già stati notificati due ordini di espulsione e di rimpatrio, che lui ha ignorato e che nessuno si è premurato di eseguire.

L'ARRESTO - Intanto il ragazzo si trova e resta in carcere a Pescarenico, dopo essere stato fermato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamenti aggravati e ingiurie. Il giudice Enrizo Manzi questa mattina, venerdì, ha infatti convalidato l'arresto su richiesta anche del viceprocuratore onorario Mattia Mascaro per il timore che se rimesso a piede libero possa nuovamente provocare guai, come del resto accaduto più volte in passato. L'avvocato difensore d'ufficio Luigi Tancredi ha invece ottenuto i termini di difesa e l'aggiornamento del processo a venerdì 22 giugno per cercare di sostituire l'eventuale pena con l'espulsione coatta, sebbene al momento il 20enne non abbia fornito i documenti.

LE AGGRESSIONI - Dal canto suo il giovane sostiene di non ricordarsi nulla di quanto ha combinato giovedì in un paio d'ore di follia. Al contrario se lo ricordano bene sia i commercianti che ha assalito, si i militari intervenuti sul posto che ha picchiato, sia i sanitari del 118 e del Pronto soccorso dell'ospedale San Lepoldo Mandic. Il magrebino infatti, durante le concitate fasi per calmarlo, ha colpito due operatori del 112 dell'aliquota Radiomobile e altrettanti della stazione di Brivio intervenuti in rinforzo, contro i quali si è accanito pure in caserma, tanto che attualmente i quattro non possono lavorare perché a casa in convalescenza per le ferite e le lesioni riportate. Ha inoltre sfondato a calci i finestrini di una gazzella, ora inutilizzabile, mentre, una volta trasferito in cella di sicurezza ha inscenato gesti di autolesionismo, tirando testate contro porte e pareti. Ha provato a distruggere pure l'apparecchiatura della Tac a cui è stato sottoposto per assicurarsi che non si fosse fatto del male.

I PRECEDENTI - Il 20enne si trova in Italia dal 2016, ospite in città da uno zio che tuttavia non riesce ad allontanarlo. Durante due fine settimana fa aveva abbattuto a pugni la vetrina di un negozio di abbigliamento di via Alessandro Manzoni, mentre tutti i residenti della zona si lamentano del suo comportamento violento e dei problemi che sta provocando in tutto il quartiere. Per questo era stato denunciato nuovamente perché irregolare oltre che per violazione di domicilio.