Merate, accoltellato sotto casa per un'auto: presi i responsabili

I due aggressori devono rispondere di lesioni aggravate in concorso

Uomo accoltellato a Merate

Uomo accoltellato a Merate

Merate (Lecco), 10 dicembre 2018 - Lesioni aggravate in concorso. È l’accusa di cui devono rispondere i due che, sabato sera giorno dell’Immacolata, hanno accoltellato sotto casa in via Alcide De Gasperi a Merate e davanti alla moglie e alle tre figlie di 15, 12 e 3 anni terrorizzate, Carlo Piscitello di 42 anni. Sono un 56enne di Calolziocorte e un 27enne di Merate, entrambi già noti agli investigatori, il primo anche per faccende di malavita organizzata e ‘ndrangheta oltre che per spaccio e droga. Per ora sono stati denunciati d’ufficio a piede libero, non arrestati. Dai primi accertamenti compiuti dai carabinieri, che li hanno rintracciati poco dopo l’assalto all’arma bianca mentre erano ancora in fuga su una Peugeot 306, i due non avrebbero avuto alcuna intenzione di ferite il padre di famiglia, né si sarebbe trattato di un agguato tanto meno di una spedizione punitiva organizzata.

Avrebbero semmai voluto risolvere con lui una questione probabilmente di debiti, per un’auto non pagata o forse per lavori eseguiti dal 42enne che è un piccolo imprenditore edile. Le indagini sul reale movente tuttavia sono ancora in corso visti i personaggi coinvolti, vittima compresa, anch’ella con precedenti, che tra l’altro una volta trasferita al vicino ospedale San Leopoldo Mandic ha provocato qualche problema. «Mio padre li conosceva – ha raccontato la figlia maggiore –. Aveva già discusso con loro. Non sappiamo bene cosa sia successo mentre lui discuteva con loro, noi eravamo in casa con amici, abbiamo sentito come un colpo, ci siamo affacciati tutti alla stessa finestra e abbiamo visto i due scappare in auto e mio papà a terra». Probabilmente prima che spuntasse il coltello (conficcato in un fianco e non ancora ritrovato), i tre devono aver litigato e devono essersi messi le mani addosso, nel parapiglia generale hanno rotto anche la macchina, di cui sono stati trovati alcuni pezzi di carrozzeria per strada, rivelatisi molto utili per “inchiodare” i due insieme ai testimoni e alle immagini catturate da alcune telecamere del sistema di videorveglianza comunale. Rispetto a quanto temuto inizialmente, il padroncino edile se l’è cavata con lesioni lievi. Dopo essere stato sottoposto a tutti gli esami, ieri nel pomeriggio è stato dimesso con una prognosi di nemmeno un paio di settimane.