Merate, i 115 anni dell'ex oratorio che cade a pezzi

San Rocco, l'edicio è abbandonato e lasciato all'incuria. Tutti lo ricordano ma nessuno se ne occupa

L'ex oratorio di San Rocco di Merate

L'ex oratorio di San Rocco di Merate

Merate (Lecco), 10 aprile 2021 - L'ex oratorio compie 115 anni, ma in completa solitudine. I lavori di costruzione dell'oratorio di San Rocco di Merate cominciarono il 10 aprile 1906 con la posa della prima pietra. Come purtroppo accade a volte con i “grandi vecchi” che tutti ammirano e ricordano con affetto ma poi vengono lasciati soli, anche l'ex oratorio di San Rocco è purtroppo abbandonato a se stesso. Sta letteralmente cadendo a pezzi, sotto l'incedere del tempo che passa e delle intemperie, mentre il cratere che si è aperto sul tetto si allarga sempre di più ad ogni stagione con il rischio che prima o poi l'intera struttura crolli di schianto. Il suo destino sembra essere quello di una eterna incompiuta, come una sorta di bella addormentata nel bosco a cui però nessun principe azzurro vuol concedere un bacio d'amore.

L'ex oratorio originariamente avrebbe dovuto assomigliare nello stile e nelle grandiosità alla basilica del santuario di Lourdes secondo le intenzioni del progettista monsignor Spirito Chiappetta, A causa della mancanza di tempo e soprattutto di soldi non venne però mai completato, diventando piuttosto uno strano edificio neogotico più unico che raro, tanto da essere considerato il luogo più caratteristico di tutta Merate. Dopo essere stato chiuso fino al 1965 ed essere diiventato di proprietà comunale nel 1975 avrebbe dovuto godere di una seconda vita come cappella cimiteriale, ma anche questo progetto non è stato mai portato a termine, anzi non è stato nemmeno mai avviato, proprio come tutti gli altri annunci per riqualificarlo e trasformarlo di volta in volta in tempio crematorio, museo o loft

Il compianto ex sindaco di Merate Luigi Zappa nella sua “Storia di Merate” riporta che “per la cronaca la benedizione e la posa della prima pietra avviene il 10 aprile 1906. Padrino è il Conte Dal Verme e madrina la signora Louisa Baslini Nathan. Una solenne processione con l'immagine della Vergine Immacolata parte dalla parrocchia accompagnata dalla Banda sociale e si porta ai piedi del colle del Subaglio ove avviene la cerimonia di fronte a una moltitudine imponente di fedeli. La pergamena richiusa nella pietra benedetta viene firmata dal clero presente, dal padrini, dalla madrina, dal progettista e dai componenti del Comitato promotore. Ultimata la suggestiva cerimonia la processione ritorna in parrocchia per la solenne benedizione”.