Morto in Brasile, Marco trascinato nella sabbia poi nascosto con foglie e rami

Qualcuno ha cercato di occultare il corpo del 34enne brianzolo ucciso in Brasile La Farnesina: "Al momento non ci risulta sia stato effettuato un test del Dna"

Marco Bonanomi

Marco Bonanomi

Montevecchia, 26 febbraio 2022 - Qualcuno ha cercato di nascondere il corpo di Marco. Oltre ad essere stato trascinato lì dove è stato poi trovato, il corpo di Marco Bonanomi – il 34enne di Montevecchia che a inizio febbraio è stato trovato morto in Brasile – sembra sia stato anche coperto con foglie, rami e erba, nel maldestro tentativo di occultarlo in una sorta di buca naturale nella sabbia, in mezzo agli arbusti, a pochi metri della spiaggia di Balneário Grajaú, a Pontal do Paraná, centro costiero a Sud del Paese. Come il giovane brianzolo sia morto però non si sa ancora. "Attendiamo i risultati dell’autopsia", spiegano gli investigatori della Polizia civile del Paranà che si stanno occupando del caso e che hanno chiesto pubblicamente aiuto a eventuali testimoni. "Contiamo sui cittadini con informazioni che ci aiutino a svolgere le indagini", è l’appello di chi indaga sul caso di Marco.

Ci vorranno settimane, probabilmente mesi per il responso, stando a fonti locali. Marco non è stato nemmeno identificato ufficialmente, nonostante la moglie, che aveva appena sposato e per la quale prima di Natale si era trasferito dall’Italia salvo poi allontanasi da lei, lo abbia riconosciuto da un tatuaggio sulla schiena e da una collanina. «Al momento non ci risulta sia stato effettuato il test del Dna – confermano dalla Farnesina, da dove stanno seguendo la vicenda tramite i funzionari del Consolato generale italiano di Curitiba – Dall’ultima informativa che abbiamo ricevuto l’altro giorno siamo stati avvisati solo che le indagini proseguono e che non si conoscono ancora le cause della morte".

Episodi simili del resto sono quasi all’ordine del giorno dal quelle parti e ai coroner dell’Istituto di medicina legale di Paraguna che hanno eseguito la necroscopia il lavoro non manca. Vittime di omicidio o di episodi violenti, piuttosto che morti sconosciuti di cui non sono chiari i motivi del decesso, finiscono sui loro tavoli quasi quotidianamente. Il posto dove i resti di Marco sono stati trovati in avanzato stato di decomposizione tra l’altro è uno dei più tristemente noti in zona, poiché frequentato da spacciatori e consumatori di droga in cerca di luoghi appartati. Proprio in seguito alla prima identificazione di Marco, l’altro ieri 150 poliziotti della Guardia civile municipale hanno effettuato una retata in forze contro gli spacciatori che gestiscono le piazze del litorale, con 45 perquisizioni e 9 arresti.