Mobbing di massa alla Gilardoni: la nonna padrona verso il processo

La titolare e il responsabile del personale davanti al gup

L'ingresso della Gilardoni

L'ingresso della Gilardoni

Lecco, 25 marzo 2017 - L'imprenditrice Maria Cristina Gilardoni e Roberto Redaelli, ex capo del personale della Gilardoni Raggi X, l’azienda che produce e controlla i sistemi radiografici di aeroporti e luoghi sensibili di mezza Italia con sede a Mandello Lario, compariranno davanti al giudice delle udienze preliminari Paolo Salvatore il prossimo 24 maggio e dovranno rispondere delle accuse di «maltrattamenti e lesioni gravi» verso i dipendenti dell’azienda. Sono cinquantaquattro le parti offese: operai e impiegati che, secondo la Procura di Lecco, sarebbero stati insultati e picchiati sul posto di lavoro. La Procura di Lecco - le indagini sono stata coordinate dal Procuratore Capo Antonio Chiappani e dal sostituto procuratore Silvia Zannini - ha raccolto una serie di prove nei confronti dell’imprenditrice e dell’ex capo del personale. I due sono infatti accusati in decine di episodi d’insulti volgarissimi, ma anche schiaffi, piedi pestati, graffi e addirittura morsi sulle braccia. Per non parlare di mail e telefonate nelle quali ai dipendenti a casa in malattia si metteva in dubbio il reale stato di salute. I comportamenti dell’imprenditrice sono stati pesanti, e talvolta ha messo in dubbio un dipendente che aveva chiesto di assentarsi alcuni giorni – in base alla legge 104 – per un familiare gravemente ammalato.

E ancora battute fuori luogo davanti a terze persone, trasferimenti immotivati e improvvisi, videosorveglianza nei servizi igienici e controlli ossessivi dei movimenti. Uno scenario devastante in un’azienda leader nel campo della sicurezza, che negli ultimi anni – soprattutto tra le mura dello stabilimento di Mandello Lario – ha visto episodi da «mobbing di massa». Tutti i casi sono accaduti nell’arco di tempo tra il 2013 e il giugno 2016, quando scattò l’inchiesta. Le parti offese sono 54, citate nel provvedimento di notifica dell’udienza preliminare davanti al Gup Paolo Salvatore. Il 24 maggio l’imprenditrice e l’ex capo del personale della Gilardoni dovranno difendersi dalle accuse e il Gup dovrà valutare la loro posizione tra il rinvio a giudizio o l’archiviazione del procedimento.I guai per l’83enne imprenditrice di Mandello Lario, Cavaliere del Lavoro, iniziarono con l’inchiesta della Procura di Lecco e nell’ottobre scorso il tribunale di Milano le tolse l’azienda, nonostante abbia il pacchetto di maggioranza, affidandola al figlio Marco. Il provvedimento firmato da Elena Riva Crugnola, presidente della sezione civile specializzata in materia di impresa, fa anche riferimento all’inchiesta e all’avviso di garanzia notificato dalla Procura di Lecco per i reati di maltrattamenti e lesioni gravi contestati a Maria Cristina Gilardoni e al suo uomo di fiducia Roberto Redaelli. L’udienza preliminare sarà quindi lo snodo più importante per i due indagati, le 54 parti offese e sul futuro della storica azienda di Mandello Lario.