Mai un guasto sull’M-346 caduto, ipotesi collisione con un volatile

Secondo Leonardo il velivolo precipitato era collaudato e rodato più volte. L’impatto con un uccello potrebbe avere danneggiato il motore

I soccorritori nel grande canalone sulla parete Nord del monte Legnone

I soccorritori nel grande canalone sulla parete Nord del monte Legnone

Lecco, 19 marzo 2022 - Era un aereo collaudato, rodato e utilizzato più volte senza che fossero stati mai riscontrati problemi l’M-346 che mercoledì mattina è precipitato sul Legnone. Non risulta inoltre siano mai state segnalate particolari anomalie per lo stesso modello di velivolo, di cui ne sono stati venduti un centinaio di esemplari in tutto il mondo. L’ipotesi di un improvviso guasto tecnico lascia quindi molto perplessi gli esperti di ingegneria aeronautica, che tuttavia non escludono alcuna ipotesi. Non si sbilanciano in congetture nemmeno dalla Leonardo, produttori dell’M-346.

«Allo stato attuale delle indagini è del tutto prematuro formulare qualsiasi ipotesi sulle cause dell’incidente", ribadiscono dal gioiello dell’industria aerospaziale tricolore. "Quell’apparecchio non era appena uscito dalla linea di produzione, aveva già volato diverse volte – però sottolineano da Leonardo -. Il piano di volo comprendeva test finalizzati a dimostrare specifiche capacità già collaudate nel corso di diversi voli effettuati in precedenza". Ma aggiungono anche: "I due piloti ai comandi erano molto esperti e avevano già utilizzato lo stesso tipo di apparecchio".

Dalle comunicazioni radio, i tracciati radar e della rotta e dalle prime informazioni che ha certamente fornito il loro collaudatore 53enne Giampaolo Goattin, sopravvissuto all’incidente aereo costato la vita invece al collega inglese di 49 anni Dave Ashley, risulta tuttavia difficile pensare che in realtà i costruttori non abbiamo almeno un’idea di quanto sia capitato. Qualora si sia trattata di un’avaria agli apparati avionici dovrebbero infatti provvedere immediatamente a correggerla per impedire che possa ripresentarsi. Oltre all’anomalia tecnica o all’errore umano, restano comunque altre eventualità da considerare: ad esempio la collisione con grosso uccello, che potrebbe magari essere stato aspirato attraverso una delle due prese d’aria laterali poste sulla cellula sotto le ali per le turboventole di alimentazione del motore a reazione.

L’impatto potrebbe aver danneggiato irreparabilmente componenti aerodinamiche e soprattutto del propulsore, innescando magari l’incendio che alcuni testimoni hanno riferito di aver visto prima dello schianto contro la parete della montagna, sempre che le fiamme non fossero quelle della detonazione delle carica esplosiva per staccare il tettuccio e azionare l’eiezione rapida d’emergenza che ha permesso al pilota italiano di salvarsi.

Qualcuno inoltre sottolinea che proprio per mercoledì era stata annunciata una tempesta solare con possibili interferenze elettromagnetiche che potrebbero aver messo fuori uso i sistemi del velivolo, sebbene non siano stati segnalati in zona altri blackout di strumentazioni tecnologiche. Per ora resta dunque il giallo su cosa possa essere successo mercoledì mattina sui cieli del Lario.