Lotta alla mafia A Lecco l’ulivo della legalità

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Un nuovo albero cresce nel giardino dell’istituto Maria Ausiliatrice di Lecco. E’ una piantina d’ulivo. Non uno qualsiasi, ma la potatura dell’ulivo di via D’Amelio, dove il 19 luglio 1992 sono stati uccisi da Cosa nostra il giudice Paolo Borsellino e 5 agenti della scorta. Lo hanno regalato ad oltre 800 studenti i sindacalisti della Fai Cisl e Fiammetta Borsellino, figlia di Paolo. "Per costruire il bene comune non serve essere per forza magistrati o indossare una divisa; serve il contributo dei giovani che dicono no alle promesse delle mafie e alle scorciatoie dell’illegalità, ma anche alla sopraffazione, perché anche il bullismo è l’anticamera di una cultura violenta di cui si nutre la criminalità – le parole della figlia del giudice -. Senza il consenso dei giovani la mafia scompare, per questo sono fondamentali lo studio, la cultura, l’umanità". "Un omaggio a tutte le vittime delle mafie e a tutti coloro che ogni giorno affermano i valori di legalità, giustizia, pace", ha aggiunto il segretario generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota. D.D.S.