2010-01-07
— COMO —
IL GIUDICE Alessandro Bianchi passa all’ufficio Gip e la collega Valeria Costi si trasferisce al dibattimento. L’inizio del 2010 in Tribunale a Como è stato caratterizzato dal cambio di ruolo dello storico presidente di Corte d’Assise che, in rispetto della legge che prevede un cambio di ruolo per tutti gli incarichi dirigenziali dopo dieci anni, da alcuni giorni si è trovato a ricoprire il ruolo di Giudice per le indagini preliminari.

FUNZIONI completamente diverse rispetto a quelle dibattimentali che hanno caratterizzato la sua lunga carriera: non più un giudizio di primo grado e la gestione di un dibattimento con la maturazione di prove, ma valutazioni dell’operato della Procura in merito a richieste di intercettazioni e misure restrittive, convalide degli arresti e interrogatori degli indagati - in questo caso in carcere, scenario di lavoro per lui inedito - richieste di scarcerazione o di attenuazione della custodia cautelare, ed infine le udienze preliminari, con tutta la legislazione relativa ai riti alternativi. Mansioni che finora erano state svolte da Valeria Costi, uno dei quattro gip di Como assieme a Pietro Martinelli, Luciano Storaci e Nicoletta Cremona. In questo modo i due collegi dibattimentali di Como saranno ora formati rispettivamente da Francesco Angiolini (presidente), Gianluca Ortore e Maria Luisa Lo Gatto, e da Vittorio Anghileri (presidente, passato dal ruolo di gip a quello di giudice dibattimentale un anno fa), Carlo Cecchetti e Valeria Costi. Per quanto riguarda la Corte d’Assise, il ruolo di presidente sarà ricoperto da Vittorio Anghileri, giudice a latere Maria Luisa Lo Gatto, con un’eccezione per quanto riguarda la prima scadenza in calendario, quella del 9 febbraio, imputato Florin Ghergheles, per il quale Anghileri ha una incompatibilità essendosi già espresso come gip, e sarà dunque sostituito da Angiolini.

ALESSANDRO BIANCHI ha presieduto tutti i grossi processi in Corte d’Assise di Como, tribunale che fa capo anche ai procedimenti di omicidio provenienti da Lecco: come l’ultimo, per l’omicidio di Chiara Bariffi, che si è concluso con l’assoluzione di Sandro Vecchiarelli. Prima di questo, solo negli ultimi anni, ci sono stati il delitto di Enrichetta Panzeri di Rogeno, quello di Paderno Dugnano per la morte a colpi di pistola di Stefano Marchica, e naturalmente la strage di Erba.
Pa.Pi.