Liceo Grassi Lecco, vietata assemblea con Lgbt+ e Fridays for Future: studenti scioperano

Gli allievi: "Un professore si è fermamente ed ideologicamente opposto". La preside: "Non è stato rispettato il regolamento, l'assemblea è solo rimandata"

Il liceo Giovanni Battista Grassi di Lecco (archivio)

Il liceo Giovanni Battista Grassi di Lecco (archivio)

Lecco, 17 gennaio 2023 - Assemblea studentesca vietata a Lecco. Per i liceali è stata cancellata perché tra i relatori avrebbero dovuto esserci alcuni esponenti di un'associazione Lgtb+ e gli attivisti del movimento Friday for future. Per protestare contro la decisione, che secondo loro sarebbe stata fortemente caldeggiata da un professore, quest'oggi hanno scioperato. Per la preside però il permesso a svolgere l'assemblea è stato negato solo per questioni procedurali: non sono stati rispettati i tempi per richiederla e non sono stati nemmeno presentati i nominativi né i curricula degli ospiti.

La protesta degli studenti

Lo sciopero è scattato questa mattina al liceo scientifico e musicale Giovanni Battista Grassi, a Lecco appunto. In mattinata avrebbe dovuto svolgersi un'assemblea autogestita, ma ieri agli studenti è stato comunicato il dietrofront. "Un professore si è fermamente ed ideologicamente opposto perché avremmo dovuto affrontare alcuni temi legati alle tematiche lgtb+ con i referenti dell'associazione Renzo e Lucio e a quelle ambientali con i giovani del Friday for future", spiegano i rappresentanti di ragazze e ragazze. Secondo gli studenti quindi le questioni procedurali sarebbero solo un pretesto.

La risposta della preside

"Non ho potuto concedere il permesso all'assemblea solo perché non sono state rispettate le regole - sostiene tuttavia la preside Carmela Merone -. L'assemblea è stata solo rimandata. Gli studenti sono i nostri cittadini del futuro, devono abituarsi a rispettare i regolamenti". I liceali non avrebbero rispettato né il termine dei 10 giorni di anticipo per organizzare l'assemblea né l'obbligo di fornire i nominativi e i curricula dei relatori, anche per motivi di sicurezza. "Figuriamoci se in una scuola ci opponiamo che i ragazzi affrontino tali tematiche", taglia corto sulla presunta contrarietà a permettere che gli studenti discutano di identità e orientamento di genere ed ecologia.