Lecco, scongiurato lo sciopero: accordo sulla sanità

Fumata bianca nella procedura di conciliazione sul futuro dell’Asst. I sindacati: "Servono nuove assunzioni non solo durante le emergenze".

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Il rischio di uno sciopero in corsia per ora è scongiurato. I vertici dell’Azienda socio-sanitaria territoriale di Lecco, dove il 41% degli dipendenti sottoposti a tampone è risultato positivo al coronavirus, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali provinciali, ma non della Rsu interna che hanno contato molte defezioni, hanno raggiunto una difficile intesa per evitare picchetti. Al termine di una riunione terminata solo a tarda ora i manager della sanità pubblica lecchese e i delegali di Fp Cgil, Cisl Pf, Uil Flp e Nursing up hanno siglato un documento che impegna il direttore generale Paolo Favini e i suoi collaboratori a stilare il fabbisogno di operatori sanitari in modo da battere poi cassa in Regione per reclutare i rinforzi. Il digi accetta anche di migliorare le relazioni con i sindacalisti e a valorizzare il ruolo degli rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. A mediare è stata il capo di gabinetto della prefettura Marcella Nicoletti, delegata come di prassi in simili vertenze dal prefetto Michele Formiglio a condurre la difficile trattativa che ha permesso di chiudere con una fumata bianca la procedura di conciliazione. "Siamo soddisfatti per essere riusciti a trasmettere che servono assolutamente nuove assunzioni - afferma Catello Tramparulo, segretario generale di Fp Cgil Lecco -. Il coronavirus ci ha fatto capire che servono molte più lavoratrici e lavoratori in ospedale, non solo nei periodi di emergenza, ma sempre". "Non è stata una riunione semplice, come rappresentanti sindacali territoriali ci siamo ritrovati al tavolo praticamente soli senza i delegati della Rsu – aggiunge Massimo Coppia della Uil Fpl -. Abbiamo sottoscritto però un accordo importante". Daniele De Salvo