Lecco, pazienti assistiti a casa grazie alla telemedicina: sono già 150

Il progetto del Difra con un percorso di monitoraggio telefonico e di assistenza in Cure subacute o al domicilio

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I pazienti malati di Covid assistiti a casa invece che in ospedale grazie alla telemedicina, in modo da lasciare liberi i posti per i casi più gravi e ricoverare solo chi ne ha veramente bisogno. È un progetto elaborato dagli operatori del Difra, il Dipartimento fragilità dell’Asst provinciale guidato dal dottor Gianlorenzo Scaccabarozzi, forte dell’esperienza maturata nell’ambito dell’assistenza domiciliare nata al San Leopoldo Mandic di Merate poi esportata in tutta Italia. "Questa modalità di assistenza ha finora permesso di prendere in carico fino ad oggi oltre 150 assistiti Covid sul territorio lecchese in un percorso di monitoraggio telefonico e di assistenza in Cure subacute o al domicilio", spiega il capodipartimento del Difra, che era già pronto ad attuare l’iniziativa durante la prima ondata dell’epidemia ma che è stato stoppato dai vertici della sanità lecchese quando il progetto era ormai ai blocchi di partenza con i risultati che poi ognuno ha potuto constatare. Al progetto collaborano anche i medici della cooperativa dei medici di famiglia Cosma. "Il telemonitoraggio dei pazienti Covid è un ulteriore tassello, in cui noi di Cosma con i colleghi del Dipartimento Fragilità dell’Asst cerchiamo di raggiungere i medesimi obiettivi, facendo della diversità degli approcci e delle metodologie una ricchezza ed un vantaggio per tutti", commentano Umberto Motta e Marco Magri, di Cosma. D.D.S.