Maltempo, le ferite di Lecco restano aperte

A 45 giorni dal nubifragio due luoghi simbolo in città ancora deturpati

La lastra di granito in piazza Era

La lastra di granito in piazza Era

Lecco, 12 dicembre 2018 - La lastra di granito è rimasta lì, adagiata sul selciato di Piazza Era, cuore dell’antico rione di Pescarenico. A due passi il ceppo tagliato a livello del terreno, ciò che resta dell’albero che piombando al suolo ha distrutto il muretto sottostante. È passato un mese e mezzo da quel lunedì 29 ottobre scorso quando un nubifragio senza precedenti - un mix di pioggia torrenziale e vento a cento chilometri orari - sconvolse la città seminando paura e distruzione. A farne le spese alcuni dei luoghi-simbolo della città, tra cui proprio piazza Era, dove uno dei possenti alberi che si affacciano sull’Adda era stato sradicato da quelle violente e implacabili raffiche. Il giorno successivo la maestosa pianta era stata tagliata a colpi di motosega e trasportata altrove mentre dei danni provocati ci si è dimenticati. E allora perché metterci tanto per ripulire i resti della lastra di marmo, che giace lì abbandonata in una delle mete preferite dai turisti a caccia di scorci manzoniani da immortalare e custodire per sempre tra i ricordi?

Che senso ha parlare di turismo se dopo quarantacinque giorni nessuno ha ancora provveduto a ripulire l’area, che peraltro è anche una delle mete preferite dai turisti a caccia di scorci manzoniani da immortalare e custodire per sempre tra i ricordi? «Sa cosa le dico - ci spiega Massimo Pozzi, un anziano intento a passeggiare lì con il suo cagnolino -. La sensazione è che a nessuno interessi nulla: tutti bravi a parlare ma quando poi c’è da rimboccarsi le maniche per sistemare le cose è un gioco a chi fa meno». A due passi da lì c’è la zona dell’Addio Monti, altro must del tour manzoniano. Che dire: possibile che nessuno in Comune - dal semplice stradino, risalendo all’insù la catena di comando fino ad assessori e sindaco - si sia reso conto che quella cosa lì così com’è non va? Passi che piazza Era possa essere un po’ decentrata ma vogliamo parlare del palo metallico della videosorveglianza, in piazza Manzoni, piegato anch’esso a seguito della caduta di un albero? Difficile trovare un luogo più centrale di quello in città come è altrettanto difficile darsi una spiegazione anche in questo caso. Peccato perché basterebbe davvero poco.