Genitori e docenti contro la Dad. I presidi: "Manteniamo la didattica a distanza"

Genitori e docenti in piazza a Lecco

La manifestazione a Lecco

La manifestazione a Lecco

Lecco, 13 marzo 2021 – Genitori, insegnanti e studenti in piazza contro la Dad, ma i presidi annunciano che si prosegue a oltranza con la didattica a distanza e avvertono anche che in caso di classi in quarantena nemmeno gli studenti con bisogni educativi speciali saranno ammessi a lezione in presenza. Questa mattina genitori, docenti e alcuni alunni che aderiscono al gruppo “Priorità alla scuola” hanno organizzato una manifestazione in piazza Mario Cermenati in centro a Lecco sul lungolago per protestare contro la prolungata chiusura delle scuole.

“La scuola non è solo lezioni ma è anche e soprattutto relazioni – spiega Elisa Lazzarini, mamma e maestra della scuola dell'infanzia, una delle promotrici del presidio – Noi ce la stiamo mettendo tutta ma non possiamo supplire al rapporto fisico e diretto”. La Dad non è più così acronimo di didattica a distanza, ma, come riportato sui manifesti di protesta, di “dimenticati a distanza” e “disagio a distanza”. “Chiediamo che le scuole di ogni ordine e grado siano messe in sicurezza dal punto di vista sanitario e siano, in emergenza, le ultime a chiudere e le prime a riaprire – proseguono i promotori del presidio -. Chiediamo maggiori investimenti nella prevenzione e la volontà, a un anno dall'inizio della pandemia, di non scaricare ancora sulle scuole e gli studenti colpe che sono da imputare alla gestione della pandemia: la scuola non è colpevole!”.

In piazza sul lungolago è arrivato anche il prefetto Castrese De Rosa per ascoltare genitori e insegnanti a cui ha espresso sostegno, pur ribadendo la necessità di rispettare le prescrizioni in atto. In contemporanea i dirigenti scolastici degli istituiti superiori della provincia di Lecco hanno invece divulgato una circolare con cui “avvisano – si legge nel documento - che intendono mantenere l’attuale modello di didattica a distanza che coinvolge tutte le classi, salvaguardando le sole situazioni di frequenza concordate con le famiglie per gli studenti con bisogni educativi speciali che già frequentano la scuola”. Non solo: “Si avvisa che, in caso di quarantena della classe o dei docenti, anche questi studenti potrebbero non poter essere ammessi a frequentare le lezioni da scuola”.