Lecco, la malamovida non dà tregua Un altro weekend di risse e violenze

Fiumi di alcol e nuovi interventi di carabinieri e polizia tra pizza Diaz e viale Turati. Residenti esasperati

Migration

di Daniele De Salvo

Un altro fine settimana di malamovida e violenza a Lecco. L’altra sera alcune ragazze si sono affrontate a insulti, spintoni e bottigliate di vetro. È successo in centro, in piazza Armando Diaz, una delle più "calde". Sono subito intervenuti carabinieri e poliziotti, ma si è scatenato il fuggi fuggi. La notte prima, tra sabato e domenica, ad affrontarsi in strada sono stati invece tre giovani. Teatro della rissa è stato nuovamente viale Filippo Turati, location di ripetute scazzottate e notti alcoliche. I residenti della zona, esasperati dalle solite urla e dai soliti schiamazzi, hanno allertato gli operatori delle forze dell’ordine e i sanitari del 118. Sul posto sono arrivati a sirene spiegate i poliziotti di una Volante e volontari della Croce rossa, ma non hanno trovato più nessuno, se non un altro giovane collassato a terra che però non avrebbe partecipato al parapiglia. Era talmente ubriaco e probabilmente sotto l’effetto di altre sostanze proibite da non reggersi in piedi e non ricordare neppure chi fosse.

Praticamente in contemporanea un 22enne è stato soccorso ubriaco fradicio sul sagrato della basilica di San Nicolò, come la nottata prima un 29enne sempre in viale Turati. Le ultime "notti brave" si sono verificate in concomitanza della partenza dell’ex questore di Lecco Alfredo D’Agostino, trasferito a Udine dopo essere arrivato sul lago solo a giugno 2020, e l’arrivo del nuovo questore Ottavio Aragona. "Nell’arco di due anni arriva il terzo questore in una situazione non tranquilla per la città, considerati gli ultimi episodi da non sottovalutare – commenta il consigliere comunale Corrado Valsecchi, capogruppo di minoranza di "Appello per Lecco" –. Mi chiedo se dal Ministero degli Interni abbiano deciso di accanirsi contro i lecchesi".

Nei mesi scorsi è cambiato pure il prefetto, anche lui rimasto poco a Lecco. "In due anni un prefetto e un questore si ricordano i nomi dei paesi, non di tutti i sindaci – prosegue Corrado Valsecchi –. Forse riescono a identificare le priorità e implementare il “gioco di squadra“, ma se non riescono ad essere stanziali per un periodo più lungo noi cittadini avvertiamo sempre il loro ruolo come meteore in un sistema non stabile ma precario".