Lecco, il ricordo in mattinata degli operai deportati a Mauthausen nel 1944

Dei 26 lavoratori finiti nel campo di concentramento ben 19 non fecero ritorno

Il ricordo dei martiri degli scioperi del 7 marzo 1944

Il ricordo dei martiri degli scioperi del 7 marzo 1944

Lecco, 7 marzo 2021 - Anche se con la mascherina ben calcata sul volto e in numero ridotto Lecco non ha dimenticato a 77 anni di distanza i martiri degli scioperi del 7 marzo 1944, ricordati questa mattina nel corso di una manifestazione nel parco di corso Matteotti e alla lapite dei caduti di via Castagnera. "La data di oggi è scritta nella carta d'identità democratica e antifascista della nostra città", ha ricordato Enrico Avagnina, presidente della sezione lecchese dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia. 

Nel corso della commemorazione è stata ricordata la storia degli scioperi. "Il 1 marzo 1944 a Torino iniziò lo sciopero generale nelle fabbriche, Lecco aderì pochi giorni dopo il 7 marzo. Alla Badoni, alla Bonaiti di Castello, alla File, all’Acciaieria del Caleotto, all’Arlenico gli operai si presentarono al lavoro, ma decisero di incrociare le braccia. La reazione dei repubblichini di Salò purtroppo non si fece attendere, guidati dal capo dei fascisti di Como entrarono nelle fabbriche, arrestando 35 operaie e operai e li portarono via legati fino alla stazione ferroviaria”.

Degli arrestati ne verranno deportati 26 a Mauthausen, di loro 19 non ritornarono, il più anziano aveva 54 anni, il più giovane 17. "Dobbiamo sradicare già da oggi quello che domani potrebbe essere un fatto o un episodio che mette a rischio la nostra convivenza e le nostre regole civili - ha detto il sindaco Mauro Gattinoni - Oggi in un mondo che ci spinge all’integrazione e al confronto non dobbiamo sottrarci alla fatica di dialogare e di riconoscersi l’uno nell’altro. Il lavoro dell’Anpi è prezioso, la conservazione della memoria e il ricordo devono essere trasmessi alla future di generazioni ed essere un monito”. Hanno partecipato alla rievocazione anche il segretario della Cgil, Diego Riva e il presidente della Provincia di Lecco Claudio Usuelli