Incubo inflazione e caro bollette per 5mila cassintegrati

A Lecco e Como diminuiscono le ore complessive di "Cigs" ma l'aumento dei prezzi mette a dura prova le famiglie

Manifestazione di lavoratori (Archivio)

Manifestazione di lavoratori (Archivio)

Un lavoratore su 100 tra le province di Lecco e di Como nei primi sei mesi di quest’anno è rimasto ancora a casa senza lavorare in cassa integrazione. "Nel primo semestre del 2022, da gennaio a giugno, 4.700 lavoratori sono stati mediamente in cassa integrazione nelle nostre province", spiega Salvatore Monteduro, segretario generale della Uil del Lario. Sono circa l’1% dei 400mila lavoratori tra Lecco e Como: 1.100 su 140mila in provincia di Lecco e 3.600 su 260mila in quella di Como. Sono un quinto rispetto ai 26mila lavoratori in cassa dello stesso periodo dell’anno scorso.

"Ma su di loro ha pesato comunque una forte riduzione del potere d’acquisto per l’effetto combinato del minor reddito complessivo dovuto sia alla decurtazione di stipendio per la cassa integrazione sia all’inflazione galoppante e al caro bollette", avverte il sindacalista. Nel complesso comunque il ricorso alla cassa è in forte diminuzione: a giugno le ore richieste sono diminuite del 57% rispetto a maggio e del 98% rispetto allo scorso giugno in provincia di Lecco e dell’1% in confronto a maggio e del 92% in confronto a giugno scorso a Como.

Se si confrontano i dati relativi al primo semestre 2022 con lo stesso periodo del 2021 la diminuzione è stata di oltre 1 milione di ore e dell’86% a Lecco e di oltre 3 milioni e mezzo di ore del 79,5% a Como, rispetto all’82% in meno in Lombardia e al 79% in meno in Italiana. Pure nei settori produttivi trainanti il ricorso alla cassa è in picchiata: nel comparto della meccanica e della metallurgia il ricorso alla cassa è diminuito dell’89% a lecco e del 79% a Como e in quello del tessile del 66% a Lecco e del 69% a Como.

A conti fatti sono state in ogni modo autorizzate quasi 5 milioni di ore di cassa, pari a circa 625mila giornate lavorative perse e non pagate, se non in parte con il ricorso agli ammortizzatori sociali. "Nelle province di Como e Lecco si attenua la richiesta di ore di cassa integrazione a giugno, e sembra non pesare troppo sull’economia e il mercato del lavoro il conflitto in Ucraina, anche se è troppo presto per tracciare un giudizio positivo – continua a commentare Salvatore Monteduro -. Sono tutti i settori a beneficiare di una diminuzione delle ore di cassa: industria, edilizia, commercio...".