La Lecco-Bergamo "perde" nove milioni: ora la variante è a rischio

Bocciati in Finanziaria l'emendamento che garantiva i soldi al cantiere ormai fermo da un anno

Le solite code sulla Lecco-Bergamo

Le solite code sulla Lecco-Bergamo

Lecco, 22 dicembre 2017 - Per anni lo è stata Piazza Affari. Ora spetta al cantiere della Lecco-Bergamo, fermo ormai da un anno, la palma di incompiuta “doc”. Soprattutto alla luce della bocciatura, alla Camera, dell’emendamento per il finanziamento dell’ultimo lotto della strada. Il che significa addio ai nove milioni attesi dal territorio. «Innanzitutto precisiamo che i soldi del Patto per la Regione Lombardia erano destinati al territorio lecchese e non al solo comune di Lecco – tuona il senatore della Lega nord Paolo Arrigoni –. Dei nove milioni assegnati dal Pirellone poi, solo tre sono risorse del Patto, che tutte le forze politiche hanno ritenuto importante dirottare sul lotto “San Gerolamo” fermo al palo, quale priorità assoluta del territorio. Gli altri sei milioni, stanziati grazie ad un emendamento del consigliere regionale Antonello Formenti e approvato a luglio con l’assestamento di bilancio, sono risorse aggiuntive che confermano la volontà di chi governa oggi il Pirellone di riconoscere di grande interesse regionale la riqualificazione della Lecco-Bergamo».

L’ex sindaco di Calolziocorte non le manda a dire. «Due le ignificative e gravi decisioni del Governo Renzi che hanno minato la riqualificazione della Lecco-Bergamo: la legge Delrio dell’aprile 2014 che ha depotenziato le province, impoverendole di soldi e personale, trasformandone l’organo di governo e il presidente a burocrate liquidatore dell’Ente, e dunque lasciando anche quella di Lecco incapace di seguire bene l’iter dell’opera, ma anche lo stralcio (agli inizi 2015 con il Documento di Economia e Finanza) della Lecco-Bergamo dall’elenco delle opere prioritarie a livello nazionale». La Lega promette battaglia insieme ai cittadini di Chiuso. «Manterremo alta l’attenzione e proseguirà l’impegno per la conclusione dell’opera, indispensabile per lo sviluppo infrastrutturale del territorio – afferma il segretario provinciale Flavio Nogara –. Lo dobbiamo ai nostri cittadini, al nostro sistema economico locale e ai residenti di Chiuso». Proprio mercoledì era stato il presidente di Confindustria Lecco-Sondrio, Lorenzo Riva, a definire il sistema viabilistico provinciale il primo problema per gli imprenditori lecchesi.